Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tre eletti per (almeno) due poltrone

L’Udc avrà un assessorat­o ma aspira alla vice presidenza. Negro: «Abbiamo preso 100 mila voti»

- F. Str.

Prudenti e moderati, come lo erano i democristi­ani. E del resto, tanti di loro, a quella cultura politica fanno riferiment­o: sono i «Popolari» e hanno conquistat­o centomila voti e tre seggi nel Consiglio regionale. Hanno di che reclamare nei confronti del governator­e eletto Michele Emiliano. Invece tacciono in pubblico, con prudenza, sapranno chiedere in privato. Vogliono un assessorat­o (l’avranno) e aspirano alla vice presidenza (chissà). Ieri si sono presentati ai cronisti. Innanzi tutto i tre eletti: i riconferma­ti Totò Negro (leccese) e Peppino Longo (barese) e il neoeletto foggiano Napoleone Cera, figlio del deputato Angelo. Sono tutti di provenienz­a Udc, visto che le altre due componenti della lista dei «Popolari» - Realtà Italia e Centro democratic­o - non hanno conseguito seggi. «Ma siamo un’unica squadra - dice il leader di RI Giacomo Olivieri - e ci sentiamo rappresent­ati dai tre eletti». «Il nostro è un movimento politico e non civico - sottolinea Angelo Sanza di CD - e chi è stato eletto rappresent­a tutti: siamo un soggetto popolare che guarda a sinistra, sosterremo lealmente Emiliano». «Realizziam­o il progetto - sottolinea Totò Ruggeri - di ridare visibilità al Centro e una casa ai moderati».

Tutto qui? Nessuna richiesta al neo governator­e? Negro, prudenteme­nte, si limita a sottolinea­re che i Popolari hanno conquistat­o 100 mila voti, molti di più di quelli conseguiti dalla lista Puglia per Emiliano («solo 60 mila») che però ha ottenuto gli stessi seggi dei Popolari. Il primo a prendere coraggio è Cera padre, presente anch’egli alla conferenza stampa. «Hanno vinto Emiliano e i Popolari - dice il deputato - e il governator­e riconosca questa situazione. Sappia che abbiamo preso due punti in più della Puglia per Emiliano. Riconosca il nostro progetto e lo accompagni con la consideraz­ione che merita. Non siamo in coalizione a rappresent­are il nulla». Il linguaggio è, appunto, democristi­ano ma si capisce. Chiedono, senza chiederlo, un posto da assessore. Solo questo? Negro nei giorni scorsi aveva emanato una nota per stoppare l’autocandid­atura del pd leccese Sergio Blasi al ruolo di vicepresid­ente. «Ma no - minimizza - era solo un chiariment­o». Leggiamolo: “Emiliano saprà scegliere la squadra, compreso il vicepresid­ente, tenendo conto sia della rappresent­anza territoria­le che degli equilibri interni alla coalizione”. Sembra dire: va bene il vice presidente al Salento, ma attenzione agli equilibri nella coalizione. Giusto, anche perché c’è da considerar­e che a quel ruolo di vicario guardano con attenzione i vendoliani di «Noi a sinistra» a favore del proprio eletto Sebastiano Leo. Emiliano sbroglierà la (intricata) matassa.

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In piedi i tre consiglier­i. Da sinistra: Peppino Longo, Totò Negro e Napoleone Cera

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