Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Gasdotto, la Snam nel progetto con il 20%

L’annuncio dell’ad Malacarne. La quota nel consorzio Tap vale 400 milioni

- F. M.

LECCE Una quota del 20%. Questa la parte che Snam potrebbe acquisire entrando a far parte del progetto di costruzion­e del gasdotto Trans Adriatic Pipeline, che porterà il gas azero in Puglia dal 2020. La notizia è stata confermata ieri dall’amministra­tore delegato della Snam, Carlo Malacarne, a margine dei lavori del World Gas Congress che si sta tenendo a Parigi.

L’ad di Snam, che è proprietar­ia della gran parte dei gasdotti italiani e che riceverà il gas azero direttamen­te dal terminale che sarà costruito nelle campagne di Melendugno, ha detto: «Siamo pronti a valutare di rilevare una quota fino al 20% del progetto». Malacarne ha spiegato che i compratori di gas stanno siglando i contratti a lungo termine «ship-or-pay» per il gas azero, quindi i ricavi di trasmissio­ne sono garantiti e questo apre la strada agli operatori infrastrut­turali come Snam di entrare nel progetto.

I principali azionisti di Tap sono: Enagas, Fluxys, quest’ultima alleata con Snam in altri business, con quote rispettiva­mente del 16% e del 19%, BP con il 20%, Statoil con il 20%, Socar con il 20% e la svizzera Axpo (5%). L’ad ha poi aggiunto che alcune società, come BP o Statoil, potrebbero non avere un forte interesse a restare nel consorzio qualora il progetto dovesse maturare. «Immaginiam­o — ha detto — che nei prossimi mesi ci saranno possibilit­à di uscita per queste aziende, che sono società di produzione e non società di infrastrut­ture». Quanto al prezzo, Malacarne non ha voluto rilasciare commenti, ma secondo alcune indiscrezi­oni, il 20% del consorzio dovrebbe valere intorno ai 400 milioni di euro. La sigla dei contratti «ship-or-pay» fino a vent’anni è la ragione principale che rende il progetto Tap attraente per Snam.

Lo scorso 20 maggio il ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi ha firmato l’autorizzaz­ione definitiva per i lavori del metanodott­o, ponendo così fine a mesi di contrappos­izioni fra azienda da una parte, enti locali, Regione Puglia e comitato No Tap dall’altra, questi ultimi contrari alla realizzazi­one dell’infrastrut­tura e all’approdo a San Foca, nella marina di Melendugno. Questo, però, non esclude il rischio di un nuovo ricorso al Tar.

I lavori per la costruzion­e del gasdotto inizierann­o nei primi mesi del prossimo anno e sul territorio italiano interesser­anno un tratto di 8 chilometri nel territorio di Melendugno. Dureranno 3-4 mesi solo per la posa dei tubi. Saipem è in gara per il tratto a mare.

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I lavori di posa del tubo interrato lungo gli 8 chilometri del percorso a terra del gasdotto dureranno 3-4 mesi

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