Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Crolla una parete A Gallipoli tre operai estratti dalle macerie
Via Firenze: salvati dai vigili. Non sono gravi
Potevano lasciarci la pelle, ma è andata bene a tre operai travolti da un muro di contenimento che avevano eretto nei cunicoli sotterranei di via Firenze, a Gallipoli. Gli stessi budelli che il 29 marzo 2007 risucchiarono la strada soprastante e con essa alcune automobili parcheggiate, per fortuna senza occupanti. Fu un miracolo allora e lo è stato anche ieri se non c’è scappato il morto. L’allarme è scattato verso mezzogiorno, quando da una cavità buia che si apre nel terreno è sbucato uno dei tre manovali.
Era sporco di terra e urlava in preda al panico, come hanno spiegato alcuni testimoni. Sotto, a diversi metri di profondità, erano rimasti i suoi due colleghi più sfortunati, che non avevano potuto scappare sulle loro gambe, intrappolati sotto le macerie e feriti. Poco dopo li hanno portati in salvo i vigili del fuoco affidandoli ai sanitari del 118. Sono stati condotti con un codice giallo all’ospedale «Sacro cuore di Gesù» di Gallipoli con ferite alle gambe e al torace, per fortuna non gravi. Sull’accaduto ora indagano gli agenti del commissariato, coordinati dal dirigente Emilio Pellerano.
Sul posto, oltre a vigili urbani e tecnici comunali, è giunto pure personale dell’Asl. Occorrerà verificare anche il rispetto delle condizioni di sicurezza sul cantiere allestito nelle scorse settimane dalla ditta «Idrogeo Srl» di Lecce. Gli operai, di età compresa tra i 40 e i 45 anni, sono dipendenti della stessa impresa.
I lavori di messa in sicurezza della zona, dopo lo spaventoso crollo del 2007, sono stati finanziati con un milione di euro ottenuto per il risanamento delle cavità ipogee attraverso il Programma operativo Fesr 2007 – 2013 per l’Area vasta Salento. La prima tranche degli interventi ha ottenuto copertura con 499.418,32 euro. Con i fondi comunitari, dunque, si punta a eliminare ogni situazione di rischio presente tra via Firenze, via Acquedotto, via Galatone e via Siena. Prima del via libera alle opere è stato necessario, per ragioni di sicurezza, procedere allo sgombero di diverse famiglie che abitano in edifici della zona.
Otto anni orsono fu la volta di una cava sotterranea, lesionata dallo scavo della condotta del gas, a cedere aprendo un grosso cratere sulla pubblica via. A ben ragione, dunque, si può parlare di doppia tragedia evitata nello stesso luogo e per ragioni sempre legate, allora come ora, alla fragilità delle cave di tufo che si diramano nel sottosuolo di Gallipoli, sotto i piedi dei residenti del quartiere delimitato da via Firenze, via Trento e via Torino.
Un’area insidiosa per la presenza delle cave che la frettolosa urbanizzazione degli ultimi decenni non ha tenuto in debito conto. Tanto che più volte il terreno ha franato nel corso degli anni persino nel parco pubblico di via Firenze, eterna incompiuta della città di Gallipoli.
Un luogo destinato allo svago, alle famiglie e ai bambini, dove, malgrado il conclamato pericolo, non ci sono divieti di accesso. Il tutto a pochi passi dal Comune e dal comando della Polizia locale.
Il crollo nel cantiere di via Firenze ha suscitato molto scalpore a Gallipoli. E ora c’è chi a gran voce invoca ancora maggiore sicurezza.