Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Stop del Consiglio di Stato al piano anti-Xylella
Palazzo Spada ha confermato il provvedimento del Tar del Lazio e bloccato le eradicazioni degli ulivi malati tra Lecce e Brindisi I vivai: «Il commissario riconosca i metodi di agricoltura biologica»
Resta sospeso il Piano di interventi per la diffusione in Puglia del batterio Xylella che attacca gli ulivi. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da ministero dell’Agricoltura e Dipartimento della Protezione civile e ha confermato la sentenza già emessa dal Tar Lazio. Il Consiglio di Stato conferma quindi la sospensione del piano «salvi - si legge nell’ordinanza - gli ulteriori urgenti provvedimenti del Commissario delegato» per fronteggiare il rischio fitosanitario di diffusione della Xilella in Puglia. Le aziende agricole ed i vivai chiedono a Silletti di inserire i metodi di agricoltura biologica nel nuovo piano che metterà a punto (nella foto il taglio di un ulivo).
Resta sospeso il Piano anti Xylella del commissario Giuseppe Silletti. Lo ha stabilito un’ordinanza del Consiglio di Stato che ha respinto l’impugnativa di una pattuglia di ricorrenti composta da Ministero delle Politiche agricole, Dipartimento della Protezione civile e dallo stesso Silletti, che hanno fatto fronte comune contro 26 vivaisti e altrettante agroaziende salentine specializzate nelle produzioni biologiche, cui il Tar Lazio, il mese scorso, aveva concesso la sospensiva del Piano.
«La decisione dei giudici di Palazzo Spada ha effetto esclusivamente nei confronti dei ricorrenti», chiarisce l’avvocato Luigi Paccione che nei due contenziosi amministrativi ha difeso gli imprenditori del biologico, insorti contro le misure di contenimento del batterio da quarantena considerato responsabile della moria degli ulivi salentini, ritenendo, in particolare, il previsto impiego dei fitofarmaci incompatibile con le produzioni bio. I vivai, invece, erano difesi dall’avvocato Gianluigi Manelli. Alla luce di quest’ultimo pronunciamento e della Decisione di esecuzione con cui l’Ue, il 28 maggio scorso, ha ribadito l’importanza di ricorrere all’espianto degli ulivi, è attesa una revisione del Piano Silletti la cui prima stesura è da considerarsi ormai inadeguata.
«Ci aspettiamo adesso che, nella rimodulazione del piano, il Commissario Silletti voglia recepire le istanze del mondo del biologico, che hanno oggi trovato accoglimento nell’ordinanza del Consiglio di Stato, inserendo nel nuovo piano i metodi e prodotti riconosciuti in agricoltura biologica e bloccando l’indiscriminata eradicazione delle piante», spiegano gli operatori che hanno presentato ricorso. Le indicazioni dell’Unione europea sono chiare e inequivocabili riguardo a una serie di misure, prima fra tutte quella che prevede eradicazioni di tutte le piante ospiti, indipendentemente dal loro stato di salute, che si trovano entro un raggio di 100 metri dagli alberi risultati infetti. Viene riconfermato il divieto di impianto delle essenze ospiti nelle zone infette, tranne che nei «siti che sono protetti fisicamente contro l’introduzione del batterio da parte dei suoi vettori». L’avvocato Luigi Paccione, sia pure soddisfatto per l’esito del giudizio, attacca: «Il commissario ha operato come se non esistesse la pratica ecocompatibile nell’agricoltura pugliese, adottando delle misure che, dietro l’obiettivo dichiarato di combattere la Xylella, da un lato vanno a distruggere il profilo paesaggistico di un meraviglioso territorio qual è il Salento attraverso l’indiscriminato abbattimento degli alberi, e dall’altro prevedono la somministrazione pesante e massiccia di pesticidi tassativamente vietati nell’agricoltura biologica». Intanto, la coalizione «#pattoperilterritorio» che riunisce, tra gli altri, Coldiretti Puglia, Associazione Frantoiani di Puglia, organizzazioni di produttori aderenti ad Uaprol PugliaOlive, CoopOlio Salento, Olivicoltori di Puglia, Ajprol Taranto e vivaisti, si rivolge al l neo governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e chiede un incontro immediato «utile a ripercorrere le tappe di una vicenda delicata sul fronte produttivo, economico e paesaggistico, ma soprattutto sociologico».
La coalizione osserva: «Va recuperato il tempo perduto a partire dall’immediato inserimento nel comitato scientifico per la lotta alla Xylella di specifiche competenze trasversali di carattere agronomico, economico e ecologico e cercando per quanto nelle sue possibilità di riabilitare la ricerca pugliese che sinora ha svolto un lavoro egregio, avendo a disposizione risorse esigue e un clima tutt’altro che favorevole».
Le associazioni così concludono: «Ribadiamo la necessità di non gettare la spugna e di continuare a credere nella possibilità che gli alberi sul territorio salentino possano essere salvati, puntando al contempo sulla ricerca che possa dare vita a quel laboratorio a cielo aperto auspicato e richiesto da oltre un anno».
La bocciature Il ricorso era stato presentato anche dal Ministero per le Politiche Agricole L’appello Le associazioni del settore chiedono l’intervento del governatore Emiliano