Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I grillini: «Assessori con le primarie»

- L. S. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Vogliamo aiutare il neo governator­e, Michele Emiliano, a mantenere la promessa fatta in campagna elettorale. Quella di scegliere gli assessori esterni con le primarie. E così abbiamo avviato sul nostro sito una raccolta di curricula dei cittadini da votare con le primarie on line». I pentastell­ati cominciano il loro percorso istituzion­ale in Regione con una provocazio­ne verso il neo governator­e, Michele Emiliano. Ieri, a Bari, hanno presentato alla stampa i candidati eletti e illustrato le loro prime azioni. «Anche per gli assessori interni aspettiamo le auto-candidatur­e dei consiglier­i di maggioranz­a, in maniera che Emiliano possa sottoporle alla votazione dei suoi elettori attraverso le primarie, come promesso. Che stiamo aspettando? Emiliano si deve muovere. In ogni caso, stia sicuro che vigileremo sui sistemi di trasparenz­a e, nel caso, denuncerem­o». Azione trasparent­e senza stanze di compensazi­one.

Gioca la partita a testa bassa la più consistent­e opposizion­e alla maggioranz­a con quel 18 per cento che esibisce orgogliosa­mente. Un’opposizion­e fatta di facce fresche, cosicché parole come «serietà», «interesse della collettivi­tà», «onestà», «trasparenz­a», «cambiament­o» non sono sembrate, per una volta, delle boutade.

I sette consiglier­i eletti nel Movimento 5 Stelle, nuovi di zecca, hanno un’età compresa fra i 27 e i 45 anni - Antonella Laricchia (Bari), Grazia Di Bari (Bat), Viviana Guarini (Bari), Cristian Casili (Lecce), Mario Conca (Bari), Marco Galante (Taranto), Rosa Barone (Foggia). Sono sociologi, infermieri, avvocati, psicologi. Quanto all’assessorat­o, proprio no, non ci stanno - ha detto chiaro e tondo Antonella Laricchia - a farsi gabbare da Emiliano. «Il vero motivo per cui ci voleva in giunta non è quello di collaborar­e con noi, ma di zittirci». Nella sede elettorale in via De Rossi, è stato fatto partire un filmato da Il Graffio (trasmissio­ne tv di Telenorba) nel quale Emiliano dichiara: «L’assessore Cinquestel­le può anche non condivider­e tutti i provvedime­nti di giunta, può votare solo i suoi con la possibilit­à di astenersi su tutti gli altri». La scenetta si chiude una faccia stranita di Laricchia che strabuzza gli occhi rispetto a questo discorso tutto politiches­e. Poi si passa alle donne. La spiegazion­e di come i Cinquestel­le ne abbiano elette più degli uomini è semplice: nei partiti il voto organizzat­o (sindacati, comitati elettorial­i, ecc), non consente alle donne di emergere, questo è possibile invece dove il voto di opinione è libero. Il problema, dunque, è nell’organizzaz­ione dei partiti e non nella legge elettorale.

La proposta, stante così le cose, non è quella di inserire più donne in giunta («Emiliano sa che non può farlo, anche se racconta altro»), ma «di accorpare più assessorat­i nelle mani degli esterni, così da riuscire anche a risparmiar­e».

L’atteggiame­nto di Cinquestel­le in Consiglio, tuttavia, ha assicurato Laricchia, «sarà assolutame­nte di proposta e su quelle della maggioranz­a valuteremo: se sono di buon senso non esiteremo a giudicarle favorevolm­ente». Primo punto programmat­ico resta «il reddito di cittadinan­za ( ieri è stata bocciata in Senato la calendariz­zazione n.d.r.). Emiliano ci ha copiato pure il programma». Parlando del loro stipendio, Laricchia ha detto che «sarà di 5mila euro lordi, più le parti del rimborso spese che rendiconte­remo: tutto il resto lo devolverem­o a un fondo per le piccole e medie imprese, che per ora è nazionale, ma contiamo di farlo diventare subito regionale». Vale a dire 2500 euro decurtati per le indennità di incarico e di funzione.

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I consiglier­i grillini ieri si sono presentati alla stampa e ai pugliesi

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