Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Scandalo Provincia È indagato un altro finanziere
EX PROVINCIA DI BARI LO SCANDALO
C’è un altro finanziere, formalmente iscritto nel registro degli indagati. L’inchiesta sui presunti ricatti rivolti ad Alessa«ndro Cataldo, marito della consigliera comunale di Bari, Anita Maurodinoia ( foto), non è chiusa.
C’è un altro finanziere, formalmente iscritto nel registro degli indagati lo scorso maggio dal procuratore aggiunto Giorgio Lino Bruno, che viene tirato in ballo dal maresciallo Gerardo Leone, arrestato con l’accusa di tentata concussione e rivelazione di segreto di ufficio. L’inchiesta sui presunti ricatti rivolti ad Alessandro Cataldo, marito della consigliera comunale di Bari, Anita Maurodinoia, non è chiusa. La Procura sta svolgendo degli accertamenti su un sottoufficiale in servizio a Bari il cui nome viene “speso” da Leone per convincere Cataldo a versargli 40 mila euro con la promessa di insabbiare un’indagine penale evitando, a suo dire, ad Anita Maurodinoia e a suo marito l’arresto.
La vicenda viene ricostruita così dal gip Gianluca Anglana: il 10 marzo del 2015, a Triggiano, Leone attende Cataldo all’esterno dello studio professionale di quest’ultimo e quando lo vede uscire lo invita a salire in auto « intimandogli di spegnere il telefono cellulare», scrive il gip. In quella occasione il maresciallo «rivelò dell’esistenza di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del denunciante e della moglie e che coinvolgeva altre persone». A quel punto, Leone avanza la proposta a Cataldo: in cambio dei soldi è pronto ad «insabbiare l’indagine in modo da evitare l’arresto». Come? Lui direttamente non avrebbe potuto farlo, ma «tale possibilità – riporta il giudice ricostruendo quanto denunciato alla Digos dallo stesso Cataldo - era offerta da un suo collega, che era uno di quelli che seguiva personalmente gli accertamenti di polizia giudiziaria ed era anche disponibile a verificare i margini di possibilità sussistenti per evitare conseguenze pregiudizievoli» per Cataldo e Maurodinoia. «In cambio dell’intervento suddetto – prosegue il giudice – il Cataldo avrebbe dovuto consegnare del danaro al sottufficiale con l’intermediazione del Leone » . Ma è lo stesso gip Gianluca Anglana ad affermare che allo stato attuale non è possibile stabilire con certezza se Leone «vantava (o millantava) di essersi accordato». Come atto dovuto, il procuratore aggiunto Bruno ha indagato anche il secondo militare, ma – sottolinea il giudice – «non è chiaro, allo stato, il consapevole coinvolgimento nei fatti» del sottufficiale. Di qui la necessità per la Procura di proseguire negli accertamenti e capire se davvero questo secondo finanziere abbia avuto un ruolo in questa vicenda. Qualche indizio in più potrebbe arrivare oggi durante l’interrogatorio di garanzia al quale sarà sottoposto Leone dal gip Anglana: il maresciallo, se deciderà di rispondere alle domande di pm e giudice, potrà difendersi e fornire spiegazioni. L’inchiesta è partita cinque mesi fa da una denuncia presentata in questura da Alessandro Cataldo: il professionista barese ha raccontato agli investigatori della Digos di essere stato avvicinato dal maresciallo Leone e di aver ricevuto una proposta: «Dammi 10 mila euro e addomestico l’indagine che è in corso su te e tua moglie», gli avrebbe detto il finanziere. Cataldo decide di registrare tutti gli incontri con il maresciallo e porta il materiale in questura. L’inchiesta sulla consigliera Maurodinoia e altri ex componenti della giunta e del consiglio della ex Provincia di Bari effettivamente esiste ed è nelle mani del pm Luciana Silvestris. Di cosa è accusata Maurodinoia? Secondo quanto riferito da Leone a Cataldo riguarderebbero alcuni lavori edili svolti nell’appartamento dei coniugi da parte di un’azienda che lavorava per la Provincia. La Procura è convinta di aver svelato «un sistema di favori e regali in cambio di appalti e voti», che interesserebbe anche altri componenti del Consiglio e della ex giunta provinciale guidata dal professore Francesco Schittulli, anch’egli tirato in ballo dal finanziere arrestato.