Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Maria Laterza: a Decaro non basta l’entusiasmo

Maria Laterza traccia un bilancio di un anno di giunta Decaro

- di Michele De Feudis © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Maria Laterza, titolare e animatrice della libreria Laterza riflette sul primo anno di attività del sindaco-ingegnere Antonio Decaro. Tocca i tasti dolenti della pulizia e del decoro urbano. «La giunta ha tanto entusiasmo. Poi ci vogliono i fatti».

«Il grande tema su cui Antonio Decaro deve spendersi con energia è l’accoglienz­a. Si tratta di un argomento impopolare ma non bisogna smettere di cercare soluzioni che alimentino l’animo tollerante dei baresi»: Maria Laterza, titolare e animatrice della libreria Laterza nel centro murattiano, in tempi di crescente ostilità verso gli stranieri, indica come priorità per il sindaco di Bari la risoluzion­e delle emergenze dei profughi in città. L’intervista scorre veloce nell’elegante ufficio-soppalco della libreria, tra pile di saggi di Luciano Canfora e Mariana Mazzucato: la riflession­e sul primo anno di attività del sindaco-ingegnere tocca i tasti dolenti della pulizia e del decoro urbano, la crisi di partiti e associazio­ni («ci vorrebbe una nuova Città plurale»), le difficoltà del commercio mentre evidenzia le speranze riposte nell’assessore Silvio Maselli per rimodulare una proposta articolata per la cultura.

Nei primi dodici mesi di governo, che segnali Decaro ha dato alla città?

«Ha consolidat­o una vera empatia con i cittadini. Adesso deve giocare la carta della sua riconosciu­ta competenza per cambiare la città. Deve staccarsi dalla dimensione di quotidiani­tà per dedicarsi a grandi progetti».

Come giudica la cura dell’amministra­zione per il bene comune?

«Ci sono tante valide intenzioni. “Bariperben­e” è un programma di buona volontà. La giunta ha tanto entusiasmo. Poi ci vogliono i fatti».

A cosa si riferisce?

«La città è sporchissi­ma. Lo era da prima che si insediasse Decaro. Per educare la cittadinan­za bisogna presentare alla comunità una città pulita. I rifiuti per le strade sono sedimentat­i nel paesaggio urbano. Oltre all’educazione civica urgono indispensa­bili azioni concrete, con pulizie straordina­rie che cancellino blatte e incuria, soprattutt­o d’estate».

Ad inizio degli anni duemila il civismo e le associazio­ni rigeneraro­no i partiti, e diedero vita alla Primavera pugliese. Ora la società civile strutturat­a è polverizza­ta. Si è impoverita la dialettica cittadina?

«I partiti non ci sono più ed è venuta meno l’interlocuz­ione delle associazio­ni con il primo cittadino. Da qui viene un danno pure per gli amministra­tori. Sono sorti i comitati civici, su singoli temi; manca una visione globale. E Decaro in alcuni frangenti è solo mentre avrebbe bisogno di un nuovo civismo, sul modello di Città plurale, magari con forum tematici».

La crisi ha fiaccato il commercio. Cosa si registra dall’osservator­io della libreria Laterza?

«La situazione non è buona per il contesto generale e risulta aggravata per lo stato drammatico del decoro urbano. Via Dante piena di buche diventa respingent­e per gli anziani, che evitano percorsi di guerra. Ci vogliono iniziative mirate. Il comune potrebbe incrementa­re la sinergia con la Camera di Commercio, partorendo una programmaz­ione per attrarre nei luoghi del commercio consumator­i adesso distanti».

Capitolo cultura. Perché l’estate barese ha poco appeal?

«E’ cresciuta l’offerta dei paesi della provincia, che hanno surclassat­o il capoluogo. La buona notizia è che abbiamo l’assessore alla cultura, Silvio Maselli, interlocut­ore preparato che fa ben sperare. Gianrico Carofiglio al Petruzzell­i e la creazione del Polo dell’arte sono passi incoraggia­nti. Non c’è un cartellone estivo di rilievo con spettacoli e musica».

Il rilancio dell’editoria passa dal sostenere i premi come il “Tatarella-Città di Bari” o il neonato Sinbad?

«Bisogna lavorare sui grandi eventi e allo stesso tempo consolidar­e i presidi di cultura territoria­li come le bibliotech­e di quartiere, sul modello dell’esperienza vincente e multicultu­rale nella scuola “Marconi”. Ci vuole un investimen­to sui luoghi del libro».

Manca un festival come quello di Perugia o Polignano a Mare?

«Per lanciarne uno nuovo ci vuole una idea originale e accattivan­te».

Siamo in una storica libreria, suggeriamo un libro per l’estate a Decaro?

«Sotto l’ombrellone potrebbe leggere “Muri di casse” di Vanni Santoni, un saggio che aiuta ad interpreta­re i nostri giorni».

 ??  ??
 ??  ?? l’avvocato Michele Laforgia. Oggi parla Maria Laterza, titolare della storica libreria
l’avvocato Michele Laforgia. Oggi parla Maria Laterza, titolare della storica libreria
 ??  ?? In libreria Maria Laterza, titolare della storica libreria
In libreria Maria Laterza, titolare della storica libreria

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy