Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Maria Laterza: a Decaro non basta l’entusiasmo
Maria Laterza traccia un bilancio di un anno di giunta Decaro
Maria Laterza, titolare e animatrice della libreria Laterza riflette sul primo anno di attività del sindaco-ingegnere Antonio Decaro. Tocca i tasti dolenti della pulizia e del decoro urbano. «La giunta ha tanto entusiasmo. Poi ci vogliono i fatti».
«Il grande tema su cui Antonio Decaro deve spendersi con energia è l’accoglienza. Si tratta di un argomento impopolare ma non bisogna smettere di cercare soluzioni che alimentino l’animo tollerante dei baresi»: Maria Laterza, titolare e animatrice della libreria Laterza nel centro murattiano, in tempi di crescente ostilità verso gli stranieri, indica come priorità per il sindaco di Bari la risoluzione delle emergenze dei profughi in città. L’intervista scorre veloce nell’elegante ufficio-soppalco della libreria, tra pile di saggi di Luciano Canfora e Mariana Mazzucato: la riflessione sul primo anno di attività del sindaco-ingegnere tocca i tasti dolenti della pulizia e del decoro urbano, la crisi di partiti e associazioni («ci vorrebbe una nuova Città plurale»), le difficoltà del commercio mentre evidenzia le speranze riposte nell’assessore Silvio Maselli per rimodulare una proposta articolata per la cultura.
Nei primi dodici mesi di governo, che segnali Decaro ha dato alla città?
«Ha consolidato una vera empatia con i cittadini. Adesso deve giocare la carta della sua riconosciuta competenza per cambiare la città. Deve staccarsi dalla dimensione di quotidianità per dedicarsi a grandi progetti».
Come giudica la cura dell’amministrazione per il bene comune?
«Ci sono tante valide intenzioni. “Bariperbene” è un programma di buona volontà. La giunta ha tanto entusiasmo. Poi ci vogliono i fatti».
A cosa si riferisce?
«La città è sporchissima. Lo era da prima che si insediasse Decaro. Per educare la cittadinanza bisogna presentare alla comunità una città pulita. I rifiuti per le strade sono sedimentati nel paesaggio urbano. Oltre all’educazione civica urgono indispensabili azioni concrete, con pulizie straordinarie che cancellino blatte e incuria, soprattutto d’estate».
Ad inizio degli anni duemila il civismo e le associazioni rigenerarono i partiti, e diedero vita alla Primavera pugliese. Ora la società civile strutturata è polverizzata. Si è impoverita la dialettica cittadina?
«I partiti non ci sono più ed è venuta meno l’interlocuzione delle associazioni con il primo cittadino. Da qui viene un danno pure per gli amministratori. Sono sorti i comitati civici, su singoli temi; manca una visione globale. E Decaro in alcuni frangenti è solo mentre avrebbe bisogno di un nuovo civismo, sul modello di Città plurale, magari con forum tematici».
La crisi ha fiaccato il commercio. Cosa si registra dall’osservatorio della libreria Laterza?
«La situazione non è buona per il contesto generale e risulta aggravata per lo stato drammatico del decoro urbano. Via Dante piena di buche diventa respingente per gli anziani, che evitano percorsi di guerra. Ci vogliono iniziative mirate. Il comune potrebbe incrementare la sinergia con la Camera di Commercio, partorendo una programmazione per attrarre nei luoghi del commercio consumatori adesso distanti».
Capitolo cultura. Perché l’estate barese ha poco appeal?
«E’ cresciuta l’offerta dei paesi della provincia, che hanno surclassato il capoluogo. La buona notizia è che abbiamo l’assessore alla cultura, Silvio Maselli, interlocutore preparato che fa ben sperare. Gianrico Carofiglio al Petruzzelli e la creazione del Polo dell’arte sono passi incoraggianti. Non c’è un cartellone estivo di rilievo con spettacoli e musica».
Il rilancio dell’editoria passa dal sostenere i premi come il “Tatarella-Città di Bari” o il neonato Sinbad?
«Bisogna lavorare sui grandi eventi e allo stesso tempo consolidare i presidi di cultura territoriali come le biblioteche di quartiere, sul modello dell’esperienza vincente e multiculturale nella scuola “Marconi”. Ci vuole un investimento sui luoghi del libro».
Manca un festival come quello di Perugia o Polignano a Mare?
«Per lanciarne uno nuovo ci vuole una idea originale e accattivante».
Siamo in una storica libreria, suggeriamo un libro per l’estate a Decaro?
«Sotto l’ombrellone potrebbe leggere “Muri di casse” di Vanni Santoni, un saggio che aiuta ad interpretare i nostri giorni».