Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Gli artisti e il carnevale Riapre il Museo Pascali dopo il restyling

A Polignano riapre la più importante struttura pubblica della Puglia, sostenuta finora dalla Regione. Prima mossa, una mostra di «riepilogo»

- Di Marilena Di Tursi a pagina

La Fondazione Pino Pascali di Polignano a Mare riapre oggi alle 19, dopo una lunga pausa votata alla reimpagina­zione museografi­ca dei suoi spazi. Un leggero restyling applicato ad una più opportuna suddivisio­ne degli ambienti, meglio definiti tecnicamen­te in merito alle rispettive destinazio­ni d’uso. Come per esempio la zona adibita agli incontri, che ora insiste sul waterfront per contare su una vista mozzafiato tra fasce di blu contese tra cielo e mare. Un’area, a breve anche arricchita con caffetteri­a, rigorosame­nte panoramica e con accesso indipenden­te rispetto a quella espositiva.

In attesa di conoscere il nuovo palinsesto e il futuro del Museo, ad oggi sostenuto dalla Regione Puglia nel tramite dei finanziame­nti europei, e dunque legato ai nuovi assetti istituzion­ali, si riprende l’attività espositiva partendo da un consuntivo ragionato degli eventi e delle esperienze espositive capitalizz­ate in un anno. Non a caso «Synthesis» è il nome della mostra che si inaugura oggi per presentare i risultati di tre progetti realizzati con il sostegno della Comunità Europea e dell’amministra­zione regionale. Si tratta di una serie di interventi pluridisci­plinari che partono dal territorio per aprirsi ad una prospettiv­a adriatica, cercando relazioni e confronti con realtà geografica­mente prossime ma culturalme­nte differenti.

L’idea è di puntare su una koinè in cui l’arte rivendica una priorità nel tratteggia­re visioni sociali e antropolog­iche, tra i tanti linguaggi dell’immagina- rio e tra le fluide e metamorfic­he culture del contempora­neo. In mostra, è visibile una selezione video realizzata per Ipa ArtVision - a live art channel, un canale nel quale afferiscon­o audiovisiv­i da Albania, Croazia, Montenegro, Puglia, Veneto, firmati da artisti provenient­i da ciascuna delle aree partner (Giuseppe Abate, Anduela Aliko, Iuzilm Alija, Miki Carone, Enrica Ciurli, Daniela Corbascio, Claudio Cusatelli, Guillermin­a De Gennaro, Giulio De Mitri, Michele Giangrande, Claudia Giannuli, Yilka Gjollesha, Iginio Iurilli, Christian Loretti, Luigi Mainolfi, Pierpaolo Miccolis, Giampiero Milella, Maria Lucia Musca, Massimo Ruiu, Nina Rukavina, Francesco Schiavulli, Tarshito).

Filo rosso di molte delle produzioni, l’identità territoria­le, costruita tra passato e presente per riannodare miti e rituali di una potenziale casa comune. In altri casi si ragiona, con sapide decostruzi­oni, intorno al tema della natura morta. Vedi il video di Maria Lucia Musca, giovanissi­ma e promettent­e esordiente alle prese con la decomposiz­ione e la resurrezio­ne di una banana, in un loop di immagini in cui la vita e la morte si alternano in barocchi volteggi di fosforesce­nti nuances.

Sono il risultato della collaboraz­ione tra il Museo Pascali e l’Apulia Film Commission i tre cortometra­ggi dedicati a Michele Giangrande, Claudia Giannuli e Pierpaolo Miccolis, girati da Giuseppe Tandoi, Vito Palmieri e Alessandro Piva. Rientrano in una logica che declina cultura e turismo, i lavori creati per il progetto pluriennal­e Sac «Mari tra le mura: nel blu dipinto di Puglia», ambientato in alcuni edifici storici dei Comuni coinvolti, Polignano, Mola di Bari, Rutigliano e Conversano. Nel museo sono raccolti i lavori della prima edizione (curata da Lia De Venere e Anna D’Elia, con la collaboraz­ione di Nicola Zito ed Edoardo Trisciuzzi ) . L’ampia documentaz­ione sarà aggiornata, nel corso della serata, dalla performanc­e di Isabella Mongelli con il colonnello Vi ta n tonio Laricchia, icona del meteo locale.

Una mostra nella mostra è senza dubbio « Carnaval/ Visual Art » , che assembla le opere realizzate da cinque artistinel­l’ambito di una residenza associata al Carnevale di Putignano. Del carnevale, sicurament­e è Dario Agrimi a cogliere l’aspetto del ribaltamen­to, del profano eletto a sacro, del demoniaco convertito in una modalità eroica, nel suo manichino sospeso da terra, coperto da un drappo nero, inquietant­emente sovrapponi­bile ad impiccagio­ni genere Isis. È un angelo caduto, un Lucifero reso innocuo dalla morte, adatto ad un mondo alla rovescia, direbbe Bachtin, dove cadono vincoli e steccati. Non quelli della montenegri­na Dušica Ivetic che invece i muri li costruisce, con la carta, però, che i cartapesta­i declinano nelle tragicomic­he figure dei carri e che qui invece si ergono a geometrich­e e imponenti barriere. Sul carnascial­esco inteso come celebrazio­ne del grottesco, medita Luigi Presicce consegnand­o una foto di gruppo con anziani del paese mascherati, goffi e tragici in un colpo solo. La quotidiani­tà si converte nella follia di una reiterazio­ne ostinata e sempre uguale a se stessa con i manichini della performer greca Mary Zygouri, costretti da strutture metalliche a vacue marcette. Chiude Fate Velaj, albanese, con un reportage sul carnevale montato in asciugate e contratte sequenze. Tra i prossimi appuntamen­ti della Fondazione Pino Pascali, il 7 luglio è in calendario il workshop «Musei in Progress», nell’ambito del progetto Sac «Mari tra le Mura» promosso dai Comuni di Polignan o , Mo l a , Ru t i g l i a n o e Conversano. Riflettera­nno sull’obiettivo di favorire la nascita di una rete museale territoria­le Domenico Sturabotti, direttore della Fondazione Symbola, Giulia Pretto, del servizio musei della Regione Emilia-Romagna, Saverio Pansini, storico dell’arte e docente di museologia.

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