Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Non paghi le tasse? Niente servizi»
Il Comune di Bari dichiara guerra ai morosi. A Lecce torna l’acqua nelle case popolari
Non paghi la tassa sui rifiuti? Non puoi rinnovare la carta di identità o chiedere un cambio di residenza. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, annuncia la sua guerra nei confronti dei morosi: il 30 per cento dei baresi non ha pagato la Tari. «Si tratta di un’enormità – spiega Decaro - se si pensa che il servizio annuale di igiene urbana costa 63 milioni di euro. È come se per quasi un anno l’Amiu avesse offerto il servizio gratis per tutti». A Lecce è stato riattivata l’acqua alle case popolari.
Non paghi la tassa sui rifiuti? Non puoi rinnovare la carta di identità o chiedere un cambio di residenza o iscrivere tuo figlio all’asilo nido comunale. Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, annuncia la sua guerra nei confronti dei morosi: il 30 per cento dei baresi non ha pagato la Tari, facendo accumulare negli ultimi tre anni un debito nei confronti dell’amministrazione di 55 milioni di euro (10 milioni per il 2012, 19 per il 2013 e 26 per il 2014). «Si tratta di un’enormità – spiega Decaro - se si pensa che il servizio annuale di igiene urbana costa 63 milioni di euro. È come se per quasi un anno l’Amiu avesse offerto il servizio gratis per tutti». Da qui l’idea di un piano straordinario. «Chiunque si rivolgerà al Comune per un servizio a domanda individuale ( mensa scolastica, l’asilo nido o anche un semplice certificato di anagrafe) – continua Decaro - dovrà dimostrare di essere in regola con il pagamento della tassa sui rifiuti, pena la sospensione del servizio richiesto. Non è più possibile pensare di fare i furbi ai danni della collettività».
Un annuncio che ha scatenato la polemica sul web: da avvocati, professori a semplici cittadini, c’è chi parla di atteggiamento non costituzionale ed è pronto, in caso di reale avvio di una tale misura, a rivolgersi al Tar e alla Procura. «Chiederò all’avvocatura – prosegue ancora Decaro – io devo recuperare i 55 milioni di euro e se questa è la strada, la perseguirò. Non è giusto fare pagare sempre ai cittadini virtuosi. Tra due anni, quando dovrò fare i conti con il bilancio, chi ne risponderà?». In tema di raccolta differenziata, il Comune ha conseguito un importante risultato, evitando di incorrere nell’ecotassa regionale che avrebbe portato ad un aumento di 18 euro sul costo di ciascuna tonnellata portata in discarica. «Venti giorni fa - ricorda Decaro - avevo rivolto un appello ai baresi perché facessero un ulteriore sforzo sulla differenziata. Abbiamo così risparmiato 1.800.000 euro e non ci sarà nessun aumento per la Tari». A novembre del 2014 Bari aveva una raccolta differenziata del 31,77 per cento: è riuscita ad incrementare di quasi 7 punti, raggiungendo il 38,38 per cento. «Questo significa che negli ultimi 6 mesi siamo cresciuti del 6.61 per cento e che dal momento del nostro insediamento, a luglio 2014, sono 11 i punti percentuali di incremento registrati in 11 mesi di amministrazione – continua il sindaco - un dato estremamente significativo, se si considera che in 8 anni, dal 2006 al 2014, l’incremento complessivo era stato del 10,5 per cento». Quest’anno inoltre, secondo le nuove aliquote Tari, i quartieri che raggiungeranno il 50 per cento di differenziata pagheranno il 25 per cento in meno e hanno già toccato il traguardo i residenti dei rioni Catino, Villaggio del Lavoratore e Japigia. Possono invece raggiungerlo ancora Torre a Mare San Giorgio, San Pasquale, Mungivacca, San Girolamo-Fesca, Palese e San Pio, che sono tutti quartieri il cui dato di raccolta differenziata oscilla tra il 42 e il 49 per cento. Bene i risultati, dall’incremento dei bidoncini all’avvio del porta a porta a San Giorgio fino all’eliminazione dei cassonetti su Torre a Mare, per mettere fine al fenomeno dei pendolari dei rifiuti. «Nel bilancio previsionale - dice l’assessora al Bilancio, Dora Savino - è stato inserito il dividendo di Amiu: 1 milione 100 mila euro di utili derivanti dall’attività che l’azienda di igiene urbana svolge conto terzi». Pugno di ferro del Comune anche per coloro che hanno dichiarato un reddito non conforme alla realtà, usufruendo di agevolazioni per le mense scolastiche. Partiranno nei prossimi giorni le lettere di ingiunzione del Comune: in caso di mancata risposta, saranno interrotte le agevolazioni e recuperate in maniera coatta le somme richieste.
Le reazioni Polemiche dopo la decisione. C’è chi vuole rivolgersi anche alla Procura e al Tar