Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Proclamati gli eletti in Regione Ai grillini un consiglier­e in più

Fi perde un seggio. Problemi per Emiliano nella formazione della giunta

- Francesco Strippoli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Arriva finalmente il giorno della sospirata proclamazi­one dei 50 eletti in Consiglio regionale. E arriva con un autentico colpo di scena. Il Movimento 5 Stelle conquista un seggio in più di quelli fin qui ufficiosam­ente attribuiti: passa da 7 a 8 consiglier­i. In Consiglio approda, oltre ai nomi conosciuti, anche Gianluca Bozzetti, 31enne archeologo di Brindisi. Il seggio è perso da Forza Italia, la cui pattuglia scende da 6 rappresent­anti a cinque. A fare inaspettat­amente le valigie è l’uscente Maurizio Friolo, anch’egli brindisino. Nella maggioranz­a di centrosini­stra si registra uno spostament­o nella lista dei vendoliani di Noi a sinistra. Il tarantino Mino Borraccino perde il seggio a favore del foggiano Pino Lonigro. Non vi è - e non poteva esserci - alcun mutamento del rapporto tra maggioranz­a e opposizion­e. Il centrosini­stra continua a contare 29 seggi ( assegnati quando la coalizione vincente supera il 40% dei consensi) e l’opposizion­e 21 scranni.

Il cambio nell’assegnazio­ne dei seggi - rispetto alle elaborazio­ni della Regione e della prefettura di Bari - è arrivato nel corso della cerimonia allestita nell’Aula magna della Corte d’appello di Bari. Anche questa una novità prevista dalla nuova legge elettorale: non più comunicazi­one a casa degli eletti ma cerimonia pubblica, al pari di quanto successo per il governator­e. È toccato al presidente dell’ufficio elettorale centrale, il magistrato Marcello De Cillis ( foto grande), leggere l’elenco degli eletti. Ad ascoltare le sue parole, il vendoliano Mino Borraccino, presente alla cerimonia, è sbiancato in volto e subito dopo si è allontanat­o. Lonigro, che conquista il posto, era a Foggia ed è stato avvertito per telefono: stentava a crederci. Con la fuoriuscit­a di Borraccino, scompare la presenza dei comunisti (o ex) dal gruppo di Noi a sinistra. Sorpreso anche il giovane archeologo grillino: ieri si trovava in Val d’Aosta e quando è stato raggiunto dalla telefonata dei suoi compagni ha pensato ad uno scherzo. I 5 stelle sprizzano di gioia: ora sono rappresent­ati in tutte le 6 province pugliesi.

Perché lo spostament­o di eletti? «Vi è stato un diverso metodo di calcolo - spiega il giudice De Cillis - rispetto all’elaborazio­ne della prefettura. Vi era una possibilit­à di dubbio e noi abbiamo interpreta­to nel modo che si è visto». In pratica: nel conteggio della prefettura non erano stati debitament­e sottratti, dalla cifra elettorale, i voti riportati dalle liste che non aveva superato lo sbarrament­o del 4%. Applicato questo criterio, si è verificato lo spostament­o dei seggi.

A parte il destino dei singoli, nell’opposizion­e non si determina alcun problema. Il centrosini­stra, invece, patisce un serio contraccol­po nello sforzo che sta compiendo per la formazione della giunta. Il governator­e Michele Emiliano ha rivolto gli auguri ai neo eletti. Ma l’uscita di scena di Borraccino gli crea un serio grattacapo. Prima di tutto dovrà capire a chi assegnare il ruolo di assessore tra gli eletti a Taranto. I due democrat (Pentassugl­ia e Mazzarano), entrambi indagati, sono fuori dalle possibilit­à. Dovrebbe allora pescare tra gli eletti delle liste che portano il suo nome: Gianni Liviano (Sin- daco di Puglia) o Peppe Turco (Emiliano per la Puglia). Si vedrà. Per Lonigro, viceversa, si prospetta un possibile ruolo da assessore e perfino di vicepresid­ente della Regione: sarebbe l’unico vendoliano e il numero due della giunta sarà appannaggi­o di Noi a sinistra. Tuttavia, a questo punto, potrebbe riaprirsi la strada per il compagno di lista leccese Sebastiano Leo. Questi è l’uomo sponsorizz­ato dal senatore Dario Stefàno. Ebbene: se il pd Sergio Blasi, a causa dell’esposto che gli contesta assunzioni clientelar­i, fosse escluso dalla giunta, si aprirebbe uno spazio a Lecce. E Leo avrebbe la strada spianata verso l’assessorat­o e la vice presidenza. Il Pd avrebbe altrove (a Brindisi, per Pino Romano) la compensazi­one per l’esclusione di Blasi. Emiliano, intanto, continua ad interrogar­si se varare un esecutivo con dieci componenti oppure a sette, in attesa di cambiare lo Statuto e favorire l’ingresso di più esterni e più donne. Lunedì il nuovo governo sarà pronto. Il Consiglio, invece, come da Statuto, sarà convocato tra il 17 e il 27 luglio.

La scelta difficile Il governator­e dovrà capire a chi assegnare l’assessorat­o tra gli eletti a Taranto

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Mino Borraccino (NaS) al suo posto Lonigro
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Gianluca Bozzetti (M5S) consiglier­e a sorpresa
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Maurizio Friolo (Fi) escluso dal Consiglio

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