Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Proclamati gli eletti in Regione Ai grillini un consigliere in più
Fi perde un seggio. Problemi per Emiliano nella formazione della giunta
Arriva finalmente il giorno della sospirata proclamazione dei 50 eletti in Consiglio regionale. E arriva con un autentico colpo di scena. Il Movimento 5 Stelle conquista un seggio in più di quelli fin qui ufficiosamente attribuiti: passa da 7 a 8 consiglieri. In Consiglio approda, oltre ai nomi conosciuti, anche Gianluca Bozzetti, 31enne archeologo di Brindisi. Il seggio è perso da Forza Italia, la cui pattuglia scende da 6 rappresentanti a cinque. A fare inaspettatamente le valigie è l’uscente Maurizio Friolo, anch’egli brindisino. Nella maggioranza di centrosinistra si registra uno spostamento nella lista dei vendoliani di Noi a sinistra. Il tarantino Mino Borraccino perde il seggio a favore del foggiano Pino Lonigro. Non vi è - e non poteva esserci - alcun mutamento del rapporto tra maggioranza e opposizione. Il centrosinistra continua a contare 29 seggi ( assegnati quando la coalizione vincente supera il 40% dei consensi) e l’opposizione 21 scranni.
Il cambio nell’assegnazione dei seggi - rispetto alle elaborazioni della Regione e della prefettura di Bari - è arrivato nel corso della cerimonia allestita nell’Aula magna della Corte d’appello di Bari. Anche questa una novità prevista dalla nuova legge elettorale: non più comunicazione a casa degli eletti ma cerimonia pubblica, al pari di quanto successo per il governatore. È toccato al presidente dell’ufficio elettorale centrale, il magistrato Marcello De Cillis ( foto grande), leggere l’elenco degli eletti. Ad ascoltare le sue parole, il vendoliano Mino Borraccino, presente alla cerimonia, è sbiancato in volto e subito dopo si è allontanato. Lonigro, che conquista il posto, era a Foggia ed è stato avvertito per telefono: stentava a crederci. Con la fuoriuscita di Borraccino, scompare la presenza dei comunisti (o ex) dal gruppo di Noi a sinistra. Sorpreso anche il giovane archeologo grillino: ieri si trovava in Val d’Aosta e quando è stato raggiunto dalla telefonata dei suoi compagni ha pensato ad uno scherzo. I 5 stelle sprizzano di gioia: ora sono rappresentati in tutte le 6 province pugliesi.
Perché lo spostamento di eletti? «Vi è stato un diverso metodo di calcolo - spiega il giudice De Cillis - rispetto all’elaborazione della prefettura. Vi era una possibilità di dubbio e noi abbiamo interpretato nel modo che si è visto». In pratica: nel conteggio della prefettura non erano stati debitamente sottratti, dalla cifra elettorale, i voti riportati dalle liste che non aveva superato lo sbarramento del 4%. Applicato questo criterio, si è verificato lo spostamento dei seggi.
A parte il destino dei singoli, nell’opposizione non si determina alcun problema. Il centrosinistra, invece, patisce un serio contraccolpo nello sforzo che sta compiendo per la formazione della giunta. Il governatore Michele Emiliano ha rivolto gli auguri ai neo eletti. Ma l’uscita di scena di Borraccino gli crea un serio grattacapo. Prima di tutto dovrà capire a chi assegnare il ruolo di assessore tra gli eletti a Taranto. I due democrat (Pentassuglia e Mazzarano), entrambi indagati, sono fuori dalle possibilità. Dovrebbe allora pescare tra gli eletti delle liste che portano il suo nome: Gianni Liviano (Sin- daco di Puglia) o Peppe Turco (Emiliano per la Puglia). Si vedrà. Per Lonigro, viceversa, si prospetta un possibile ruolo da assessore e perfino di vicepresidente della Regione: sarebbe l’unico vendoliano e il numero due della giunta sarà appannaggio di Noi a sinistra. Tuttavia, a questo punto, potrebbe riaprirsi la strada per il compagno di lista leccese Sebastiano Leo. Questi è l’uomo sponsorizzato dal senatore Dario Stefàno. Ebbene: se il pd Sergio Blasi, a causa dell’esposto che gli contesta assunzioni clientelari, fosse escluso dalla giunta, si aprirebbe uno spazio a Lecce. E Leo avrebbe la strada spianata verso l’assessorato e la vice presidenza. Il Pd avrebbe altrove (a Brindisi, per Pino Romano) la compensazione per l’esclusione di Blasi. Emiliano, intanto, continua ad interrogarsi se varare un esecutivo con dieci componenti oppure a sette, in attesa di cambiare lo Statuto e favorire l’ingresso di più esterni e più donne. Lunedì il nuovo governo sarà pronto. Il Consiglio, invece, come da Statuto, sarà convocato tra il 17 e il 27 luglio.
La scelta difficile Il governatore dovrà capire a chi assegnare l’assessorato tra gli eletti a Taranto