Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
A Gallipoli caos movida, il sindaco scrive all’Asl
L’estate sicura e i servizi sanitari carenti
A Gallipoli, capitale indiscussa della movida estiva salentina, si lavora per evitare la crisi del sistema di emergenza – urgenza sanitaria nei giorni in cui la città farà il pieno di turisti. È per questo che il sindaco Francesco Errico ha chiesto udienza al manager dell’Asl di Lecce, Giovanni Gorgoni. Il primo cittadino ionico, infatti, teme che, a causa dell’annunciato boom di turisti (soprattutto giovani), a Gallipoli i servizi sanitari non siano sufficienti per garantire gli interventi.
La fase critica, stando alle previsioni, arriverà tra meno di quindici giorni e si protrarrà fino a oltre la metà di agosto. In questo lasso di tempo, come avvertono i sindacati medici, la popolazione, che nel resto dell’anno supera di poco i 20 mila residenti, potrebbe anche decuplicare. E il fenomeno, se non correttamente gestito, finirà per stressare le maglie dell’apparato sanitario chiamato a reggere il peso di un’eccezionale domanda di cure mediche. Nel clou della stagione estiva il Pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli gestisce circa 150 accessi al giorno, buona parte dei quali di notte, quando centinaia di ragazzi escono dalle discoteche e dai locali del divertimento dopo avere fatto abuso di bevande alcoliche. Durante l’estate dello scorso anno non sono mancate le polemiche per gli eccessi di quello che i residenti hanno definito il «turismo maleducato». Numerose furono le segnalazioni di giovani accampati sulle spiagge o sdraiati sui marciapiedi per smaltire le ubriacature da superalcolici.
«A Gallipoli, nei mesi estivi, la situazione dell’emergenza – urgenza si complica a causa soprattutto delle chiamate per stati di ubriachezza», rammenta il coordinatore pugliese del Sindacato nazionale medici italiani (Snami), Salvatore De Ventura. Il Pronto soccorso, diretto dal primario Antonio Girau, insieme a quello del «Vito Fazzi» di Lecce, è quello in cui i carichi di lavoro aumentano in misura esponenziale. Gli attuali otto medici non sono sufficienti per fronteggiare nel migliore dei modi la stagione estiva, ed è per questo che l’Asl ha stabilito di inviare a Gallipoli altri tre camici bianchi, oltre a cinque nuovi infermieri.
Il punto è che l’Azienda sanitaria, per sua stessa ammissione, fa fatica a reperire medici disposti a rafforzare i ranghi dell’emergenza – urgenza. Salvatore De Ventura dà la sua spiegazione: «Il motivo per cui nessuno accetta di lavorare in prima linea sta nelle forti responsabilità che comporta questo lavoro, specie se fatto in posti come Gallipoli, dove migliaia di giovani vengono a cercare lo sballo».
L’arrivo Tra luglio ed agosto la città ionica sarà invasa da migliaia di giovani vacanzieri