Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Tutta l’essenza della cucina garganica nel menu della «Casa Li Jalantuùmene»
Fra tornanti e pendii, la strada che da Manfredonia sale verso Monte Sant’Angelo non è particolarmente comoda. Eppure si affronta con leggerezza, perché si apre su uno degli scenari più belli di tutta la Puglia, quello delle prime alture del Gargano che si affacciano sul golfo sottostante. E poi, tra il castello e la grotta di san Michele, c’è il borgo antico di Monte Sant’Angelo: un fascinoso dedalo di vicoli, scalette e slarghi improvvisi che rischiano di confondere il visitatore inesperto dei luoghi. Noi tuttavia abbiamo un punto di riferimento stabile e sicuro, il famoso ristorante Casa Li Jalantuùmene, gestito da Gegè Mangano e dalla sua famiglia. Gli ambienti sono una chicca tutta da scoprire, perfettamente recuperati nelle stanze di una originaria abitazione privata. Ma soprattutto c’è lui, Gegè, capace tanto di descrivere i suoi piatti con comunicativo entusiasmo prima di realizzarli ai fornelli, quanto di regalare ai prodotti del territorio nuove e delicate forme espressive. Dal sapiente equilibrio della vellutata di zucca con crostini di pane alle acciughe e panna acida, fino alla felice combinazione del dolce e dell’amaro nella guancia di maialino con cicorie selvatiche, fichi secchi e ristretto di Nero di Troia. Tra i primi i quadrotti ripieni di caciocavallo podolico con bottarga di muggine e polvere di mugnoli esprimono l’intera essenza gastronomica del Gargano, dalla costa all’entroterra; mentre i paccheri al pomodoro sono un capolavoro di apparente semplicità. Cantina non solo regionale, e conto di 35-40 euro vini esclusi. Chi desideri fermarsi potrà pernottare nelle suggestive camere della Casa.