Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Le «Canzoni all’angolo» di Luigi Mariano
Che cosa hanno in comune Bruce Springsteen, Simone Cristicchi, e il salentino Mino De Santis? Niente, se non una propensione a cantare le gesta degli ultimi, di chi soffre e arranca. Tutti in qualche modo sono entrati a far parte di Canzoni all’angolo (Esordisco/Audioglobe), il nuovo album di Luigi Mariano, cantautore di Galàtone, da un po’ di anni trasferitosi a Roma. Cristicchi per antica amicizia duetta in Fa bene fa male, De Santis - radici saldamente impiantate nella cultura salentina – ne L’ottimista triste accompagna Mariano in un divertente pezzo dialettale. E Springsteen? Il cantautore pugliese reinterpreta in italiano The ghost of Tom Joad, uno dei pezzi più poetici e intensi del repertorio del Boss.
Luigi Mariano in 11 canzoni ha confezionato un diario di sei anni di crescita artistica e umana (l’ultimo suo lavoro, Asincrono, risale al 2010). Gioca con le forme, le veste e a volte si ispira (Mario Venuti o Stefano Rosso). Canzoni all’angolo è un disco suonato e ben prodotto. Le collaborazioni sono notevoli (c’è anche Neri Marcorè), la giusta compagnia per un viaggio intimo e profondo.