Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
LE VENTI DELIBERE TORNATE INDIETRO
Diciannove, quasi venti. Tante sono le delibere che, in meno di due anni, sembravano destinate a concludere in breve tempo il loro iter e che sono state invece ritirate senza mai arrivare all’attenzione del Consiglio comunale. Succede a Palazzo di città di Bari. L’elenco dettagliato e suddiviso per anni corrisponde alla consiliatura del sindaco Antonio Decaro.
A chiedere chiarimenti alla Segreteria generale del Comune sulle delibere pendenti è stato il consigliere dell’opposizione di centrodestra Fabio Romito. Lo ha fatto nella seduta del Consiglio comunale di martedì 28 giugno scorso e si è stupito della celerità — stavolta sì — con la quale è arrivata la risposta. Ieri mattina, Romito era in possesso dell’elenco delle delibere presentate dai vari assessori, arrivate negli uffici e poi, per una ragione o per l’altra sospese o completamente ritirate. Nel 2014 sono state 5, tre delle quali a firma del sindaco, 13 nel 2015, cinque delle quali proposte dal sindaco, nel 2016 una dell’assessore al Bilancio, ma particolarmente importante perché riferita ai debiti fuori bilancio. La ventesima è quella presentata dall’assessore al Patrimonio e vice sindaco Vincenzo Brandi sulle locazioni.
«È il segno evidente dell’incapacità di questa amministrazione — dice Romito —. Né si può addebitare qualcosa all’apparato burocratico o ai dirigenti perché la responsabilità è interamente politica. Tra queste ci sono delibere importanti tra le quali la concessione pluriennale dello stadio. Siamo seriamente preoccupati per il futuro della città e non esiteremo a interessare il prefetto. Oltre a fare propaganda, annunci e selfie, al sindaco chiediamo di amministrare».