Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Camera di Commercio fra i 33 nomi c’è Antro
Nuovo Consiglio, attesa la firma di Emiliano. Ambrosi verso la riconferma
C’è anche Alviero Antro, costruttore sotto inchiesta, tra i 33 nomi proposti per il Consiglio della Camera di Commercio.
Tante conferme ( 13) e qualche novità (20): la «nuova» Camera di Commercio di Bari vede la luce. Il decreto di nomina del Consiglio è sul tavolo del governatore della Puglia, Michele Emiliano, e sarà firmato entro la settimana. Dopo la suddivisione già definita tra le categorie produttive è tempo di nominativi. Sono 33 i componenti (uno in più rispetto al precedente per via del rappresentante delle professioni) designati dalle associazioni. La compagine maggiormente rappresentativa è quella che fa capo al presidente uscente. Confcommercio (12 seggi) ha designato Alessandro Ambrosi (attuale numero uno dell’ente camerale), Vito D’Ingeo, Vito Abrusci, Lucia Di Bisceglie, Antonia Massaro, Giuseppe Aquilino, Carlo Saponaro, Giovanni Pomarico, Francesco Caizzi, Antonella Lamuraglia, Francesco Maldarizzi, Gaetano Frulli. Confesercenti ha designato Beniamino Campobasso e Palmiro Canfora. Tre seggi vanno a Confindustria che rinnova tutti i componenti: ci sono Domenico De Bartolomeo, attuale presidente della territoriale di Bari-Bat, Francesco Divella (industriale della pasta, figlio di Vincenzo) e Marina Lalli (direttore generale delle Terme di Margherita di Savoia ). Confapi, confederazione italiana della piccola e media industria, invece sceglie la continuità: schiera Salvatore Liso, presidente e titolare della Viniltex di Andria, ed Erasmo Antro, vice presidente e a capo dell’Erald Partecipazioni. Quest’ultimo è finito sotto inchiesta, con il fratello Alviero, per appalti ottenuti dall’ex Provincia di Bari: l’ipotesi di reato è truffa aggravata.
Stessa scelta per Confartigianato che riconferma Francesco Sgherza, Mario Laforgia e Francesco Bastiani. La Cna, invece, riconferma Giuseppe Riccardi ed entra Rosamaria De Rosa. Per i trasporti è resta Natale Mariella (Anita-Confindustria). L’agricoltura, con tre seggi, è rappresentata da Angelo Corsetti (Coldiretti), Danilo Lolatte (Cia) e Umberto Bucci (Confagricoltura). I sindacati, invece, questa volta si affidano alla Cgil (il delegato uscente è Vincenzo Di Pace della Cisl) con Mario Barberio. I consumatori si affidano all’avvocato Antonio Pinto, mentre in rappresentanza del credito e delle assicurazione tocca a Paolo Piscazzi. Le cooperative, invece, esprimono il nominativo di Giuseppe Cozzi. Con la nuova riforma, infine, c’è spazio per le categorie professionali e gli ordini: il 33esimo componente è Marcello Danisi, presidente dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
Dal punto di vista delle intese l’elezione del 2016 (i cui organismi resteranno in carica fino al 2021) sarà ricordata come quella della «concordia». Nessuna frizione tra le componenti, nessun ricorso in vista (a meno di colpi di scena) per bloccare la nomina: tutti d’accordo. Nei mesi scorso il percorso del dialogo perciò ha portato a una divisione concordata delle cariche. Su questa scelta sicuramente ha inciso il «pericolo» riforma delle Camere di Commercio: la legge è stata varata (con la riduzione del numero di sedi e delle cariche), ma si attendono i decreti attuativi per renderla applicabile. Nel frattempo c’è il paracadute della vecchia normativa che impone scelte rapide. Pena un commissariamento che porterebbe tempi lunghi e l’estromissione delle categorie dal governo della Camera che in tempi di crisi economica resta un ente con disponibilità finanziaria solida. E quindi un accordo sulla governance è stato trovato agevolmente: porta alla riconferma di Ambrosi alla presidenza con De Bartolomeo (Confindustria) nel ruolo di vice presidente. E poi ci sono le aziende partecipate da «rilanciare» con una probabile fusione (Aicai e Ifoc) o la cessione ai privati (Samer).