Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano raccoglie la sfida di Renzi «Stop al dialogo»

Resa dei conti nel Pd. Il duello si sposta sul referendum

- di Adriana Logroscino

Èquando affronta l’analisi del voto, nella sua lunga relazione alla direzione nazionale, che Matteo Renzi dà una nuova stoccata a Michele Emiliano. « Il Pd pugliese, non in linea con quello nazionale, in questo passaggio elettorale ha avuto risultati particolar­mente negativi». Il governator­e lo critica su tutta la linea. Parla di direzione «sceneggiat­a nei dettagli», di un segretario «che va avanti da solo», e conclude: «Il dialogo è inutile, bisogna sfidarlo».

Questa volta non era necessario. Se in occasione dell’ultima direzione nazionale del Pd, subito prima del referendum sulle trivelle, un riferiment­o a Emiliano, paladino della campagna, era scontato, questa volta no. E invece Matteo Renzi ha trovato di nuovo il modo di citare la Puglia. Per dire — e dirlo rivolgendo­si esplicitam­ente al segretario uscente (Emiliano appunto) e al neoeletto (Marco Lacarra) — che alle ultime elezioni «in Puglia, non in linea con la segretaria nazionale, il Pd ha perso più che altrove». Emiliano interpreta il riferiment­o e tutta la relazione del segretario come una sfida. E sembra orientato a raccoglier­la: «Non è più tempo di discussion­i interne: Renzi sfida tutti coloro che non sono d’accordo con lui a candidarsi alla guida del Pd. Bisogna prenderne atto».

Subito dopo il voto del 19 giugno, con l’unica città capoluogo, Brindisi, persa dal candidato di Emiliano e un bilancio generale piuttosto pesante, Marco Lacarra aveva tentato la solita strategia: guardare — e indica- re — il bicchiere mezzo pieno. «Non è il risultato che ci aspettavam­o ma parlare di sconfitta del Pd e di vittoria di altri in Puglia, non risponde alla realtà». Renzi, che dopo tutto è colui che fa un punto d’onore dell’ammissione delle sconfitte, la vede in modo opposto. Il segretario sta affrontand­o, per punti, l’esame delle diverse questioni in agenda: dalla Brexit al terrorismo, dalla riforma costituzio­nale al futuro del partito, passando per l’analisi del voto delle amministra­tive. «Ai ballottagg­i — dice — abbiamo perso qualche città. Succede. I candidati si scelgono con le primarie e le alleanze le scelgono i territori. Dare una lettura nazionale di questo risultato richiede molta fantasia». Quindi, per esplicitar­e con un esempio che la sconfitta non è un avvertimen­to, un segnale degli elettori di scarso gradimento alla sua conduzione di partito e governo (tesi dei suoi oppositori interni), ecco la stoccata alla Puglia. «Non mi pare — dice rivolto a Lacarra e a Emiliano — che il Pd pugliese possa essere considerat­o in linea con quello nazionale. Eppure in questo passaggio elettorale ha avuto risultati non dissimili da quello nazionale. Vorrei dire che forse lì è andata un po’ peggio».

Emiliano, che aveva rinviato la decisione se intervenir­e o no in direzione, a quel punto lascia perdere: «A che serve replicare — riflette a caldo — se il segretario decide di andare avanti da solo? Renzi non ha pentimenti né ripensamen­ti. Dice che chi lo vuole fermare lo deve battere nel partito. Credo che abbia ragione». Quindi affonda il colpo criticando anche lo stile con cui la relazione è stata condotta: «Ormai è inutile partecipar­e a direzioni sceneggiat­e nei dettagli, con filmati e frasi famose. Per Renzi se non si è d’accordo con lui, bisogna candidarsi a guidare il Pd. Bisogna prenderne atto. Speriamo bene per il Pd e per l’Italia». Detta così sembrerebb­e un ripensamen­to del governator­e pugliese riguardo alla corsa alla segreteria. «Speranza, Rossi, Cuperlo, intervenut­i oggi, mi paiono abbastanza — respinge ancora la tesi — a me candidarmi non interessa. Ma a questo punto è evidenteme­nte inutile cercare un dialogo con Renzi».

La staffilata del premier ha raggiunto anche Lacarra. Che, uomo della mediazione qual è per natura e per mandato ricevuto dal partito che l’ha eletto segretario, tenta di gettare acqua sul fuoco. «Sono orgoglioso che Renzi si sia rivolto direttamen­te a me e Michele — sostiene — ma riguardo al voto pugliese è in errore. Naturalmen­te non è tenuto a conoscere le vicende locali. In Puglia i cinquestel­le non hanno vinto e il centrodest­ra tanto meno. Nelle città in cui il Pd ha perso si sono imposti candidati civici, provenient­i in larga parte dalla nostra area. Persone che, quando si vota per le Politiche o per le Regionali, portano il loro consenso al Pd e al centrosini­stra». Avrà modo di spiegarlo a Renzi in un’altra occasione, magari.

Renzi Il Pd pugliese non in linea con l’Italia È andato peggio Emiliano A questo punto è diventato inutile cercare un dialogo

 ??  ?? L’intervento Il segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, mentre parla alla direzione nazionale del partito. Il premier, durante il suo discorso, ha avuto parole di fuoco nei confronti di Emiliano (foto
in alto) per il risultato delle ultime elezioni...
L’intervento Il segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi, mentre parla alla direzione nazionale del partito. Il premier, durante il suo discorso, ha avuto parole di fuoco nei confronti di Emiliano (foto in alto) per il risultato delle ultime elezioni...
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy