Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
IL TURISTA NON È MANNA DAL CIELO
Spiagge piene di rifiuti, con discariche a cielo aperto: accade in località a ridosso delle città-capoluogo. Spiagge pulite, con sindaci che hanno disposto lavori già da aprile: accade a Otranto, Polignano, Ostuni e Peschici. Da una parte i negligenti. Dall’altra i virtuosi. Elogiare i virtuosi? Certo. I virtuosi non sono una razza eletta: sono semplicemente persone che hanno assimilato la cultura giusta. Ossia hanno capito che rispettare il proprio habitat si può e si deve, per rispetto verso se stessi e verso gli altri. La dritta è arrivata dai sindaci: servizi giornalieri di pulizia, cestini per la raccolta differenziata, con lavori affidati a ditte esterne o municipali o a cooperative. Un’azione massiccia che non sarebbe bastata, se i cittadini di Otranto, Polignano, Ostuni e Peschici non avessero fatto la loro parte, riscoprendo l’orgoglio dell’appartenenza.
Ecco, bisogna chiarire, una volta per tutte: la manna non si può aspettare sempre dal cielo, dal sindaco, dall’assessore di turno. Il Sud deve maturare dalla base: i rifiuti si lasciano nei cestini e non dove capita, «tanto non mi vede nessuno». La “signorilità” non si può mettere in pratica soltanto quando si è a Courmayeur o alle Canarie, «dove assolutamente non mi devo far riconoscere». Il turismo pugliese (specie quello del Salento, quello del Gargano, quello di Monopoli e quello di Polignano...) è top e in crescendo. Tutti dobbiamo contribuire a far aumentare l’offerta qualitativa, a cominciare dalla pulizia, sinonimo di civiltà. Invece, sulle generali, spesso, lasciamo aperte voragini alle critiche. Non si può vivere di gloria in eterno. Il turista è selettivo: canta le virtù del mare, in cui si possono bagnare le friselle. Ma, alla distanza, è pronto a cambiare, quando il contesto segna il passo. E il contesto è molto ampio: va dall’ambiente non tenuto in salute, dalle strade che non devono essere piene di buche e di polvere, dai ristoranti e dai villaggi che non conoscono la morigeratezza dei prezzi, al personale spesso non preparato. Il tesoro c’è, ma deve essere sorretto dalla programmazione degli addetti ai lavori e degli amministratori pubblici. Il turismo, con l’agricoltura, è la vera ricchezza del Sud. Cerchiamo di rispettare le regole principali: nell’anno 2016, è penoso parlare della necessità di controllare chi sporca oppure scrivere di movide selvagge che richiedono la presenza raddoppiata di forze dell’ordine. In tempi di crisi, il Sud non può permettersi di sbagliare. La virtù non deve essere l’eccezione.