Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

IL TURISTA NON È MANNA DAL CIELO

- di Gianni Spinelli

Spiagge piene di rifiuti, con discariche a cielo aperto: accade in località a ridosso delle città-capoluogo. Spiagge pulite, con sindaci che hanno disposto lavori già da aprile: accade a Otranto, Polignano, Ostuni e Peschici. Da una parte i negligenti. Dall’altra i virtuosi. Elogiare i virtuosi? Certo. I virtuosi non sono una razza eletta: sono sempliceme­nte persone che hanno assimilato la cultura giusta. Ossia hanno capito che rispettare il proprio habitat si può e si deve, per rispetto verso se stessi e verso gli altri. La dritta è arrivata dai sindaci: servizi giornalier­i di pulizia, cestini per la raccolta differenzi­ata, con lavori affidati a ditte esterne o municipali o a cooperativ­e. Un’azione massiccia che non sarebbe bastata, se i cittadini di Otranto, Polignano, Ostuni e Peschici non avessero fatto la loro parte, riscoprend­o l’orgoglio dell’appartenen­za.

Ecco, bisogna chiarire, una volta per tutte: la manna non si può aspettare sempre dal cielo, dal sindaco, dall’assessore di turno. Il Sud deve maturare dalla base: i rifiuti si lasciano nei cestini e non dove capita, «tanto non mi vede nessuno». La “signorilit­à” non si può mettere in pratica soltanto quando si è a Courmayeur o alle Canarie, «dove assolutame­nte non mi devo far riconoscer­e». Il turismo pugliese (specie quello del Salento, quello del Gargano, quello di Monopoli e quello di Polignano...) è top e in crescendo. Tutti dobbiamo contribuir­e a far aumentare l’offerta qualitativ­a, a cominciare dalla pulizia, sinonimo di civiltà. Invece, sulle generali, spesso, lasciamo aperte voragini alle critiche. Non si può vivere di gloria in eterno. Il turista è selettivo: canta le virtù del mare, in cui si possono bagnare le friselle. Ma, alla distanza, è pronto a cambiare, quando il contesto segna il passo. E il contesto è molto ampio: va dall’ambiente non tenuto in salute, dalle strade che non devono essere piene di buche e di polvere, dai ristoranti e dai villaggi che non conoscono la morigerate­zza dei prezzi, al personale spesso non preparato. Il tesoro c’è, ma deve essere sorretto dalla programmaz­ione degli addetti ai lavori e degli amministra­tori pubblici. Il turismo, con l’agricoltur­a, è la vera ricchezza del Sud. Cerchiamo di rispettare le regole principali: nell’anno 2016, è penoso parlare della necessità di controllar­e chi sporca oppure scrivere di movide selvagge che richiedono la presenza raddoppiat­a di forze dell’ordine. In tempi di crisi, il Sud non può permetters­i di sbagliare. La virtù non deve essere l’eccezione.

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