Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Camera di commercio Antro fa marcia indietro
L’imprenditore sotto processo rinuncia all’incarico di consigliere Al suo posto indicato Gattagrisi. Oggi il «sì» ai 33 nomi selezionati
Erasmo Antro, costruttore sotto processo, ha deciso di rinunciare all’incarico di consigliere della Camera di Commercio di Bari. La scelta dopo l’irritazione di Emiliano per l’indicazione della sua nomina.
BARI Michele Emiliano, governatore della Puglia, ha subito puntato i piedi facendo capire che quella nomina non andava bene. Non per un mancato rispetto della normativa, ma per questioni di opportunità e d’immagine del sistema produttivo barese. E così le forze apparentate per l’elezione della Camera di Commercio di Bari hanno fatto un passo indietro: Erasmo Antro — a processo per appalti ottenuti dall’ex Provincia di Bari (l’ipotesi di reato è truffa aggravata) — non è più uno dei due delegati di Confapi Bari-Bat (l’altro è Salvatore Liso). Al suo posto è stato indicato Vincenzo Gattagrisi (il secondo vice presidente di Confapi dopo Antro). L’ufficialità arriva direttamente dalle organizzazioni interessate. «Cia, Cna, Coldiretti, Confapi, Confagricoltura, Compagnia delle Opere, Anita, Confcommercio, Confesercenti Bari-Bat e Confindustria, apparentate per il rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio di Bari per il quinquennio 20162021 — è scritto in un comunicato — prendono atto della indisponibilità comunicata da Erasmo Antro a ricoprire la carica di consigliere camerale a seguito di alcuni articoli di stampa, che hanno sollevato dubbi sulla sua presunta incompatibilità». In verità, «gli articoli di stampa» non hanno mai messo in discussione l’incompatibilità, ma forse l’inopportunità. Tanto che è lo stesso Antro a sottolineare il principio dell’interesse generale che è stato alla base della sua decisione. «Ribadendo la piena fiducia nell’operato della magistratura e certo di vivere in un Paese garantista — commenta Antro, che tra l’altro ha ricoperto l’incarico di vice presidente della stessa Camera di commercio di Bari e componente del consiglio d’amministrazione della Fondazione Petruzzelli — ho preso la mia decisione nell’interesse dell’associazione di categoria che mi ha designato e delle altre apparentate, ma soprattutto in quello più generale dell’ente, punto di riferimento della comunità economica del territorio. Altrettanto importante è la tutela della serenità della mia famiglia».
Il decreto rinnovato è già sul tavolo del governatore che lo firmerà domani (oggi per chi legge, ndr). Eppure i ben informati sanno che Emiliano era orientato a bloccare la procedura. Con non pochi rischi per le associazioni: il prossimo 13 luglio scade il termine semestrale di proroga per l’attuale consiglio. Senza un rinnovo l’attività della Camera di Commercio è sostanzialmente con- gelata visto che il Consiglio non può più riunirsi e non può approvare alcun provvedimento. Ecco i 33 componenti: Alessandro Ambrosi, Vito D’Ingeo, Vito Abrusci, Lucia Di Bisceglie, Antonia Massaro, Giuseppe Aquilino, Carlo Saponaro, Giovanni Pomarico, Francesco Caizzi, Antonella Lamuraglia, Francesco Maldarizzi, Gaetano Frulli (Concommercio); Beniamino Campobasso e Palmiro Canfora (Confesercenti); Domenico De Bartolomeo , Francesco Divella, Marina Lalli (Confindustria); Salvatore Liso, Vincenzo Gattagrisi (Confapi); Francesco Sgherza, Mario Laforgia, Francesco Bastiani (Confartigianato); Giuseppe Riccardi, Rosamaria De Rosa (Cna); Natale Mariella (Anita-Confindustria); Angelo Corsetti (Coldiretti); Danilo Lolatte (Cia); Umberto Bucci (Confagricoltura); Mario Barberio (Cgil); Antonio Pinto (Consumatori); Paolo Piscazzi (Credito); Giuseppe Cozzi (Cooperativa); Marcello Danisi (Professioni).