Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La Puglia manda i rifiuti brindisini a Bologna e Ferrara
Bio-stabilizzatore sequestrato, 20 mila tonnellate in Emilia. L’opposizione all’attacco di Emiliano
BARI Per la prima volta i rifiuti pugliesi andranno fuori regione. Sono quelli prodotti a Brindisi e che non possono essere portati in discarica, a causa del sequestro dell’impianto di biostabilizzazione sulla via per Pandi (zona industriale). Circa 20 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani — dal 12 luglio alla prima settimana di settembre — saranno trasportati a Bologna e Ferrara per essere trattati nei locali termovalorizzatori. Il trasferimento sarà possibile grazie all’accordo raggiunto con l’Emilia. Per questo il governatore Michele Emiliano si rivolge con parole riconoscenti al suo omologo Stefano Bonaccini e «ai cittadini di Bologna e Ferrara».
L’operazione si è resa necessaria a causa del sequestro dell’impianto dove si pratica la biostabilizzazione dei rifiuti, operazione propedeutica e obbligatoria prima del conferimento in discarica. Finora si era proceduto con il passaggio in impianti della provincia di Lecce. Ma questi, con l’estate, sono andati in saturazione e sono impossibilitati ad ospitare i rifiuti brindisini. Da qui l’esigenza di ovviare. Gli impianti di biostabilizzazione sono carenti in Puglia. L’unica possibilità era mandare gli Rsu all’incenerimento. Ma era impossibile avvalersi dei termovalorizzatori (privati) di Massafra e Manfredonia, che non possono accettare rifiuti non biostabilizzati. Da qui l’esigenza di andare fuori Puglia: possibilità riconosciuta dalla legge, a condizione di aver conseguito l’accordo con la Regione ospitante. «La Puglia — dice Emiliano — trasferirà ai Comuni di Bologna e Ferrara i proventi della tassazione ordinaria sui rifiuti prevista per i cittadini, più un ristoro ambientale di 14 euro a tonnellata». Di solito, spiegano in Regione, tale costo è di 20 euro. L’Emilia, per ragioni di solidarietà, ha consentito uno sconto. Ciò non toglie che si dovrà aggiungere una voce cospicua: i costi notevoli del trasporto. Per ora, spiegano gli uffici, è impossibile quantificare la spesa. In Emilia, protesta l’opposizione di centrodestra. Lo stesso succede in Puglia. «Diciamo grazie all’Emilia — afferma il capogruppo di FI, Andrea Caroppo — ma il fallimento della giunta è evidente». I parlamentari Ciracì e Zizza (Cor) ironizzano: «Bello fare gli ambientalisti con i termovalorizzatori degli altri». Impianti, fanno intendere, previsti dal vecchio piano Fitto ma non voluti dai governi di centrosinistra. Aldo Pugliese (Uil) imputa alla giunta di essere rimasta inerte. Mentre, al contrario, le discariche private di Taranto prendono «rifiuti da tutta Italia». (Ma questi, va chiarito, sono rifiuti trattati, che diventano “speciali” e possono essere trasferiti liberamente). Michele Mazzarano (Pd) esprime gratitudine all’Emilia: «Finora era capitato ai pugliesi di offrire solidarietà, la decisione emiliana rafforza la solidarietà tra le due Regioni».