Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La partita a scacchi della giunta Al Comune nominato Introna
Politica Stallo alla Regione. Crisi risolta in tempi rapidi a Bari
Il sindaco di Bari Antonio Decaro ha proceduto alla nomina di Pierluigi Introna in qualità di nuovo assessore della giunta comunale con le funzioni vicarie di vicesindaco e assessore. Alla Regione, invece, va avanti la partita a scacchi del rimpasto.
«Dobbiamo essere organizzati come un partito, come fossimo il governo ombra del Pd». Michele Emiliano conclude con queste parole d’ordine la prima assemblea nazionale di Fronte democratico, la corrente che si è costituita attorno a lui in occasione della sfida a Matteo Renzi nelle primarie della scorsa primavera. Il governatore pensa ad un «forum partecipativo» da convocare a settembre allo scopo di compilare un «programma» e consegnarlo al segretario del partito. Si avverte, come è evidente, che Emiliano stia lavorando alacremente per irrobustire la sua presenza nel partito. «Non siamo qui per raschiare qualche candidatura dice il governatore - ma per diventare la maggioranza del Pd. Noi però siamo leali e mettiamo a disposizione del segretario le nostre risorse».
È un punto chiave, di cui si discute da giorni. Sembra la riconferma della mano tesa di Emiliano a Renzi. Lo aveva fatto qualche giorno fa in un’intervista al «Corriere della Sera». Poi, in direzione nazionale, Emiliano ha evitato di prendere la parola e bombardare la segreteria. Al punto che venerdì il Fatto Quotidiano ha attribuito a queste dichiarazioni un valore preciso: sarebbero la conferma di un accordo tra il segretario e il governatore. Il contenuto del patto sarebbe quello di dare mano libera a Emiliano, in Puglia, nel compilare le liste elettorali delle Politiche 2018 in cambio di un atteggiamento non bellicoso nel partito. Renzi chiederebbe, secondo tale ricostruzione, solo la tutela per la sua Teresa Bellanova. «Respingo al mittente queste dichiarazioni al veleno - commenta Emiliano - perché la nostra è un’area del partito che si occupa di tutte le regioni d’Italia». Per ovvie ragioni, nel Pd pugliese, si discute intensamente sulla ricostruzione del Fatto Quotidiano. Emergono due tesi.
La prima, vicina all’area del governatore: Emiliano si è persuaso che Renzi possa farsi male da solo con le ultime decisioni e dichiarazioni politiche (compresa quella sull’immigrazione: il governatore la definisce «una frase infelice»). Dunque, se Renzi è destinato alla consunzione, allora è inutile impegnarsi in una costosa e defatigante lotta interna: si può cogliere il risultato di scalzare il leader anche senza muovere battaglia.
Seconda tesi, più vicina agli ambienti renziani: non c’è alcuna politica di appeasement da parte di Renzi. Piuttosto, sarebbe Emiliano a vantarsi di avere mano libera nella compilazione delle liste, allo scopo di poter dare risposte a tutti quelli che saranno scontentati dalla tornata di nomine (nelle partecipate regionali e nel rimpasto di giunta). Del resto, se Renzi tutelasse solo Bellanova, otterrebbe l’effetto di perdere il sostegno di tutta la sua corrente in Puglia: non gli gioverebbe.
Tuttavia, che sia strumentale o meno, Emiliano potrebbe inseguire la logica di mostrare «segni di disponibilità» a Renzi. E sperare di essere ricambiato in qualche modo. In questa logica qualcuno si spinge a dire che nel rimpasto di giunta - per il decimo posto che spetta ad un tarantino o una tarantina - potrebbe essere coinvolto un esponente della corrente renziana. Difficile ma non escluso. Per ora l’unica certezza riguarda gli ingressi di Alfonsino Pisicchio e Filippo Caracciolo. Si provvederà entro la fine della prossima settimana e non è escluso che la giunta resti a nove.
Di sicuro la nuova relazione, vera o presunta, tra Renzi ed Emiliano, conta poco nella nomina del nuovo vicesindaco di Bari. Il primo cittadino, il renziano Antonio Decaro, ha scelto come suo numero due il consigliere comunale Pierluigi Introna. Si tratta di un uomo vicino ad Emiliano e la sua nomina è da intendersi senz’altro come un segnale distensivo verso il governatore. Ma in questo caso, Renzi non c’entra nulla. Semplicemente, Decaro comincia a pensare alla sua rielezione (si vota tra due anni) e sa di non poterci riuscire con l’ostilità del governatore. La nomina di Introna serve a mantenere buoni rapporti.
Leader Il rapporto col leader resta sempre molto problematico La corrente Conclusa a Roma la prima assemblea nazionale di Fronte Democratico Non siamo qui per raschiare qualche candidatura ma per conquistare il partito