Il vero outsider della politica si chiama Silvio Berlusconi

Chi dice che la politica italiana è sempre uguale a se stessa forse non si è accorto di un personaggio del tutto nuovo che negli ultimi mesi si sta prepotentemente prendendo la scena. Un outsider, un rivoluzionario, capace di spiazzare e di sorprendere per vitalità, lungimiranza e originalità comunicativa. Uno che ha preso tutti in contropiede e adesso ha la strada spianata verso un radioso futuro. Si chiama Silvio Berlusconi. Tranquilli, che avete capito! Mica quel Sivlio Berlusconi lì. Mica quello livoroso, quello delle litanie contro i comunisti e i magistrati, quello degli scandali, delle intercettazioni, delle gaffe, delle leggi ad personam. E nemmeno quello delle torme di nani e ballerine che gli svolazzavano attorno come avvoltoi in attesa del cadavere. Questo Berlusconi qui è tutt’altro. È tranquillo, sereno e sorridente. Sembra pure più giovane. E si diverte, ma si diverte assai. Questo qui si fa fotografare con un biberon in mano e un agnellino in braccio solo per vedere l’effetto che fa. Questo qui, mentre il suo alleato (?) Salvini si fa un mazzo così sbattendosi da un comitato di Lodi a una piazzetta di Lecce per la campagna elettorale, concede un paio di interviste su comode poltrone televisive, et voilà, il giorno dopo tutti a dire che ha vinto lui, mica quell’altro. Questo è uno che per togliersi uno sfizio tutt’a un tratto tira fuori il nome di Marchionne candidato premier e manda tutti in tilt. Avrebbe potuto dire Gullit o Mastrota, il risultato non cambiava. Questo ormai i processi li colleziona in allegria come le figurine Panini. Ha i doppioni, i triploni (vedi Ruby), li può scambiare o giocarci a schiaffo. Questo è uno che non vuole fare le primarie. Ma poi ieri un sondaggio lo pronostica vincente su Salvini. Che invece le primarie le vuole a tutti i costi. Almeno fino a ieri. Ché si sa, le primarie sono pericolose, se contro hai un outsider.