Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Viola d’amore

- di Ester Viola

Caca Ester, sono Pada, ho 21 anni e la mia vita procede nella serenità, studio, lavoratutt­o va bene. Un anno fa comscoM. online, lui 13 anni più grande di me. Si tram lontano per lavoro e quindi si prospetta un'attesa di diverse settimane prima di conoscerlo dal vivo. Nell'attesa mi comunica di essere, al momento, fidanzato. lo... Attendo. L'incontro va agonfie vele. Pochi giorni dopo parte per le vacanze con la sua ragazza, bio aspetto. La tascia,brima e decide che vuole stare con me. Un sogno! E invece... Parte di nuovo, perché Il suo lavoro lo parta in un altro continente per "reni mesi ramo. Lo aspetto per 3 mesi, quando torna scopro che mi ha tradito. Lui nega, poi confessa, poi vuote far finta di nulla, io non so che fare e nel dubbio ml lascio trascinare dal cuore e rimango con lui. Parte di nuovo. Scopromess­agglni e contatti con sconosciut­e, die neanche vede dal vivo, ma da cui riceve attenzioni. Le cose si calmam Per un po', ma qualche tempo fa di nuovo altri messaggi vensono a galla. Ora, io so benissimo cosa sarebbe giusto fare, quale decisione mi farebbe evitare di perdere tutta questa dignità che sto perdendo, ma mi chieda perché non ci riesco? Perché, dopo tutto ciò che mi ha fatto, io credo ancora che l'Amore possa tutto? Soro una fessa? Paola

Cara Paola, chissà perché si pensa che «felice» e «innamorato» viaggino assieme, compagni di posto. Quelli che aspettavan­o Godot almeno avevano una scusa, guarda invece noi: le cose vanno bene, e intimament­e iniziamo ad aspettare la catastrofe. Le cose vanno male e aspettiamo di sentirci meglio. Alla domanda «che facciamo?» si risponde sempre così. Aspettiamo. Durante l'attesa, se una cosa s'impara, è a non muoversi. Non d sono iniziative utili. Serve avere abbastanza buonsenso per restare sullo sfondo a cercare di sorridere profession­almente se riesce. Ogni tanto t'imbatterai in quelli che dicono di prendere in mano la tua vita quando si tratta di faccende sentimenta­li. Di solito uno li guarda e pensa «la prendo per portarla dove?». aOgnunoè artefice del proprio destino» ha pochi campi d'applicazio­ne. Nel senso che puoi essere autore di tutto, tranne che di un grande amore corrispost­o. La massima abilità è sapersi governare, restare calmi quando al disastro non puoi mettere mano. Limitare i danni richiede qualcuno che resti immobile: c'è una grossa differenza tra fare sempre tutto il possibile e sapere quando è il caso di farlo. Per il resto, mai illudersi di poter raddrizzar­e l'amore, o almeno mai pensarci come se una parte della soluzione dipendesse da te. Insomma una pace (molto relativa) arriva quando inizi a vedere oogè più intelligen­te tra «forse posso ancora cambiare qualcosa» e «più mi applico, più diminuisco­no le possibilit­à». La more può tutto, ma quando dice lui Paola. E non si smuove causa preghiere. È un dio potente. ma col difetto di commuovers­i poco. La migli ore vendetta è sempre arrendersi, dirgli «fai quello che vuoi». La fatica che richiede il dolore, a parte il subido, è liberarsen­e Cara Ester, mcNamo S., ho 34 anni. La storia con can P. è cominciata un anno fa. Lui bravo e pieno di attenzioni. E arrivato quando non ci credevo più, dopo tre storie finite malissimoe che mi hanno ridotta uno schifo. E stata come una rinascita, io credevo di nuovo alle persone. Poi ieri abbiamo parlato. Lui non è un codardo che smette ail'improwiso di telefonare. lo già avevo notato qualche segiodi indifferen­za ma ho preferito passarci sopra. P M dice che è flnka, ha un'altra. Mi ha riaccompag­nata a casa, enon so come ho fatto a salire le scale e a mettermi sul letto. Ho pensato di morire, ieri nette. Non credevo che si potesse sentire un dolore così. Ho paura di non riuscire a rialzarmi. Riguardo indietro a cosa eravamo e sento che ho perso la persona più importante della mia vita, l'unica che mi aveva capito. Tornando indietro non so se lo rifarei, anche se sono stata felice. Come lo dimentiche­rò? È impossibil­e. Non voglio che mi do2piti mai più. S. Cara S. In amore vince chi distrugge. Pure le persone dl cui t'era sembratodi poterti fidare a un certo punto ti dichiarano guerra. O meglio, se ne vanno: la guerra ti lasciano a farla da solo. Tutto si risolvereb­be se fossimo capaci di una piccola e in um ana impresa: al minimo segno che qualcosa ha smesso di funzionare. si dovrebbe affondare il salvabile. E invece sappiamo come si fa ad andare sulla luna ma non sappiamo come anda rcene via da qualcuno. Chi dice «rifarei tutto». non ci crede o non d ha pensato bene Tornando indietro non si dovrebbe rifare niente. «Si impara».dicono. Ma si impara cosa come si sta a stare male? Male. eu.R.,,...c-ubt.d. Certi parlatori rifiniti dicono della finedegh amori: «è vita anche questa». Ma quale vita? E un assaggio della morte. Niente è esperienza.S. L'esperienza per definizion­e è la cosa che ti deve riparare dall'errore della prossima volta. E invece un taglio non ci difende dal prossimo coltello, saremo capad di tagliarci pure con un foglio di carta. Certigiomi sciagurati li anosdamo tutti. Preghi di non innamorart­i mai più di diventare un pezzo di ghiaccio per sempre. Gli dici che ti arrendi. rinunci pure a essere felice. se ti lascia in pace, ma quello non ti sente: (amore non è deco è sorda L'altra fatica che richiede il dolore a parte subirlo. è liberarsen­e. Perché nessunociv­uole così: arrabbiati amari d istrutti.Vivere è lavoro. S. e rimettere i nsieme quello che resta dopo dieci hanno spezzati è lo straordina­rio neanche Pagato. Piangiti un po' addosso. servirà a stancarti. Dopodiché cerca di abituarti a 'obiettivo minimo: «ogni giorno va meno peggio». Quando le cose cambierann­o (cambia no sempre, non esiste una linea retta in natura), però. fatti trovare pronta. La fortuna torna ma vuole trovarti in piedi.

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Al caffèAnton­io Donghl.«Cocottlna» (1927)
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