Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
FILO DIRETTO
«Egregio Professore, da anni soffro di un mal di testa frequente che compare soprattutto di mattina e si accompagna spesso a vomito, vertigini, lacrimazione, disturbi della vista e una grande stanchezza. Ho provato molti farmaci, l’agopuntura, i massaggi alla cervicale, ma senza risultati. Uno specialista, di recente, mi ha detto che si tratta di una "cefalea a grappolo" e mi ha dato diversi farmaci. Io, però, sono indecisa se utilizzarli o meno e vorrei il suo parere, perché so che lei dirige un Centro per la cura del mal di testa e dei disturbi nervosi». Clara, da Bari Risponde il professor Giovanni D’attoma, neuropsichiatra e psicoterapeuta. «Gentile Signora, i sintomi da lei descritti non corrispondono a una cefalea a grappolo, piuttosto a una forma di emicrania che può essere curata efficacemente in un centro cefalee. La cefalea a grappolo, infatti, è una forma di cefalea con dolore pulsante che colpisce solo un lato del capo, in particolare l’occhio, la fronte e la tempia, con arrossamento e lacrimazione, senso di ostruzione del naso, sudorazione profusa. Generalmente, la crisi compare in piena notte, da mezzanotte alle due e il dolore è violento, al punto che questo disturbo è noto come“cefalea del suicida”. In realtà, non risultano casi di suicidio in concomitanza delle crisi. I soggetti più colpiti sono gli uomini (0.1% della popolazione), mentre è rara nelle donne. Questa forma di cefalea compare tipicamente in primavera, sebbene possa verificarsi in altre stagioni e può durare venti giorni (ma anche più a lungo o meno); per questo viene chiamata “a grappolo” e poi scompare, per ripresentarsi l’anno successivo o due anni dopo. A volte, si hanno più grappoli durante l’anno, oppure può presentarsi durante le ore diurne e durare molto più a lungo. Altre volte, possono registrarsi fino a 7-8 crisi al giorno, della durata variabile tra i dieci minuti e le quattro ore. In genere, la causa viene attribuita ad una disfunzione ipotalamica. Nel Centro Cefalee da me diretto, ad Ostuni, utilizzo in una prima fase farmaci molto noti come il verapamil e/o il Litio. Se i risultati non sono eccellenti, utilizzo una nuova tecnica analoga alla precedente come il TMS».