Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Buona tavola e mare sano, si può fare con la pesca sostenibile
La stagionalità del pesce a basso impatto in un progetto
Nell’immaginario collettivo sembra che il mare abbia un potere di rigenerazione praticamente infinito. Se si parla del mare ci si scandalizza perché vengono buttati rifiuti di ogni genere, perché subisce disastri ecologici di grande portata, e le acque vanno verso una tropicalizzazione anche nell’Adriatico. Chi si occupa di custodire il patrimonio ittico, secondo un calendario ragionato, al di là degli obblighi di fermo pesca? Chi si preoccupa di fare cultura ittica in modo che, per esempio, il consumatore non chieda grandi quantità di un prodotto in un solo periodo dell’anno, come succede per mitili e frutti di mare in estate? E poi esistono dei metodi di pesca meno invasivi, meno distruttivi, che permettano alle varie specie di pesci di non subire aggressioni ma solo uno sfoltimento della presenza nei momenti di maggiore disponibilità, nel rispetto dei cicli riproduttivi? Un altro problema è la lunghezza della filiera dei prodotti ittici, che a volte penalizza chi ci lavora e non permette di valorizzare anche prodotti minori che un tempo costituivano parte della dieta dei nostri nonni. Ci provano Daniele Mugnano e Roberto Lanzone con il loro progetto di pesca sostenibile FISH BOX che ha fatto una preziosa breccia nel settore del consumo. Daniele viene da una famiglia di armatori e Roberto di commercianti di pesce, ma questo è solo l’inizio del loro percorso insieme che li porta a pensare alla prima Community Supported Fishery, un luogo in cui possano incontrarsi consumatori consapevoli, e pescatori sostenitori della pesca controllata. Nel progetto sono coinvolte cooperative di piccola pesca che utilizzano imbarcazioni a basso impatto e realizzano così anche un valore di sostenibilità sociale ed ambientale a livello di impronta ecologica. Per comprare ci si collega direttamente al sito www.fishbox.it e si seguono le istruzioni o si partecipa ad un gruppo di acquisto già affiliato.
MANGIARE SEMPRE GLI STESSI PESCI, IMPOVERISCE IL MARE E LA CUCINA