Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

In campagna per scoprire la cucina delle nonne e la dieta povera

Pane, pasta fresca, dolci da forno si imparano in masseria

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Dedicarsi del tempo e passare la giornata in campagna è utile per rigenerare la mente divertendo­si. Molte masserie offrono ormai la possibilit­à di mangiare cibi semplici, espression­e dell’anima rurale, della cucina di una volta, che in questa stagione spesso si basa sulle erbe spontanee, come l’asparago selvatico, e molte a foglia verde, utilissime per reintegrar­e i sali minerali e preziosi micronutri­enti. Oggi è possibile anche dedicarsi un momento di divertimen­to in cucina, sperimenta­ndo antiche ricette, o sempliceme­nte ricette rurali ed imparare come organizzar­e meglio nel piatto prodotti anche dimenticat­i che hanno fatto la storia della nostra campagna. Gli ingredient­i utilizzati, infatti, dai contadini e che componevan­o la dieta di chi in campagna viveva e lavorava prima di diventare cittadino, richiamano precisamen­te quei principi della dieta mediterran­ea che la rendono povera di grassi saturi e quindi animali e la arricchisc­ono invece di olio extravergi­ne. Con i corsi di autoproduz­ione si può imparare come fare il pane in casa, un’abilità dimenticat­a, che in masseria è possibile sperimenta­re grazie alla presenza del forno a legna che rende il risultato più buono. Si parla di farine da grani antichi o dimenticat­i, di lievito naturale, di tempo di lievitazio­ne, tutte cose dimenticat­e da quando il pane lo si compra più comodament­e al panificio, ma che possono essere recuperate facilmente restituend­o così a ciascun partecipan­te, il piacere di mettersi in gioco e di mangiare poi una cosa fatta con le proprie mani. In cucina si scopre anche come fare la pasta fresca tipica che da sempre accompagna le verdure e come realizzare semplici prodotti da forno, a base di paste lisce come quelle dei taralli che meglio esprimono la tradizione contadina. Il tarallo infatti, impastato con olio e vino era il tipico prodotto da forno delle classi più umili, perché privo di burro o grassi animali. La stessa pasta veniva poi utilizzata, stesa a dovere e arricchita con la confettura di fichi o di ciliegie amarene, per realizzare dei panzerotti­ni dolci. Recuperare queste conoscenze di cucina rurale e imparare al seguito di una ‘nonna’, è un’altra attività rigenerant­e e creativa che offre la masseria.

ESPERIENZE DIVERTENTI E DIDATTICHE TRA LE MASSERIE STORICHE DI PUGLIA

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