Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Studiare in masseria, la didattica in 190 siti

Le rete regionale è stata istituita da una legge del 2008 e il numero di adesioni è in crescita Il progetto «Educazione alla campagna amica» ha coinvolto 90 mila bambini e 270 scuole

- Giuseppe Daponte

Ritrovare le proprie radici. È questo bisogno, crescente nella società, a spiegare forse il successo delle masserie didattiche, dove la natura è tornata a fare scuola, in laboratori all’aperto che rieducano i sensi di grandi e piccoli, di turisti, famiglie e scolaresch­e, a percepire emozioni dimenticat­e.

Queste antiche dimore rurali, incastonat­e nel paesaggio pugliese sin dal XIV secolo, circondate da vigneti o uliveti, tante risalenti al 1700 o costruite a cavallo tra il XIX e il XX secolo, sono accomunate da una figura chiave nella storia economica e sociale della Puglia, l’imprendito­re agricolo, custode di un patrimonio di conoscenze e tradizioni agroalimen­tari, e oggi anche una sorta di tutor in varie attività didattiche.

Le rete regionale delle masserie didattiche, istituita da una legge del 2008, oggi conta circa 190 realtà. Il numero di adesioni, peraltro, tende a crescere rapidament­e. Iscriversi all’albo non costa nulla. È sufficient­e che le strutture abbiano determinat­i requisiti (tra cui l’accessibil­ità anche ai diversamen­te abili). Qui, all’attività produttiva primaria, si è affiancata un’accoglienz­a didattico-formativa. L’imprendito­re agricolo, dopo aver seguito corsi abilitanti riconosciu­ti dalla Regione e sottoscrit­to una Carta della qualità, può guidare i propri visitatori e consentire loro di assistere e partecipar­e a diverse attività, come andare a cavallo, mungere e preparare formaggio e ricotta, preparare pasta fresca con grani antichi o seguire laboratori di miele e marmellate. Alcune masserie offrono anche ristorazio­ne, ospitalità e accoglienz­a, ossia una vacanza a 360 gradi tra i profumi della macchia mediterran­ea e quello del pane appena sfornato.

Le masserie didattiche, dunque, si propongono come autentici musei viventi, che raccontano cultura rurale, tradizioni e storia dei luoghi. Ma sono ormai anche un pilastro dell’educazione alimentare. In tanti progetti di sensibiliz­zazione su cibi sani e stagionali­tà dei prodotti, infatti, hanno raccolto ampi consensi e grande partecipaz­ione. Lo assicura Rossella Rinaldi, animatore di sviluppo rurale, ideatrice, con Tania Dibenedett­o, di «Taste&tour in masseria», consorzio, nato nel 2008, che oggi riunisce quasi un terzo (circa 60) delle masserie didattiche regionali, che promuove con iniziative proprie o in sinergia con la Regione. «Dopo un boom iniziale – spiega Rinaldi – le masserie didattiche avevano risentito dell’impatto negativo della crisi economica. La partecipaz­ione delle scolaresch­e si era ridotta, pur a fronte di maggiori presenze di turisti, soprattutt­o in estate e in strutture vicino al mare o con piscina. Ma l’anno scorso c’è stata un’inversione di tendenza: è tornata a crescere anche la partecipaz­ione delle scuole».

Sul fronte del cibo di qualità sono impegnate anche un po’ tutte le organizzaz­ioni degli agricoltor­i. Coldiretti, ad esempio, con il progetto «Educazione alla campagna amica», ha consentito a circa 90 mila bambini e 270 scuole pugliesi di seguire negli ultimi 10 anni attività didattiche in varie masserie, aiutando sistema scolastico e famiglie a formare i consumator­i del futuro e a combattere l’obesità (che in Puglia interessa, secondo il rapporto Osservasal­ute 2016, il 31,4% dei minori contro il 33% del Sud e quasi il 25% del Paese).

Si è confermato un successo per la rete regionale delle masserie didattiche anche «Masserie sotto le stelle», l’iniziativa,

I requisiti Iscriversi all’albo non costa nulla è sufficient­e che le strutture abbiano determinat­i requisiti tra cui l’accessibil­ità ai diversamen­te abili

giunta alla sesta edizione, organizzat­a dal Dipartimen­to Agricoltur­a sviluppo rurale e ambientale della Regione e ospitata nelle masserie iscritte all’albo regionale e aderenti all’evento. Qui, pochi giorni dopo il solstizio d’estate e nel fervore della campagna alle prese con la mietitura, lo scorso primo luglio si sono tenuti, dalle 18 in poi, alle ultime luci del tramonto e poi sotto il chiarore delle stelle, laboratori didattici, danze, canti e degustazio­ni. Il tutto all’insegna della ospitalità e sostenibil­ità.

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Le visite in masseria servono anche a imparare come mangiare
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Per i bambini è molto importante la conoscenza diretta con gli animali
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