Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Quegli edifici tra campagna e mare
Da Fasano al Tacco d’Italia le strutture rurali trasformate in luoghi di vacanza A Masseria Panareo di Otranto si può ammirare un panorama mozzafiato
Imponenti, ma al tempo stesso dal fascino discreto; testimoni della storia che racconta un territorio suggestivo, ma anche esempio di una svolta nel segno della modernità necessaria per garantire un’accoglienza adeguata ai tempi: sono la masserie, le regine delle estati made in Puglia, oasi di relax ma non solo. Perché vivere l’esperienza della masseria vuol dire anche tuffarsi in qualcosa di nuovo, e di dinamico.
Dal Gargano fino al Salento, passando per la varia provincia barese; dalle zone più nascoste e impervie nei dintorni della cosiddetta «montagna del sole» al tacco d’Italia divenuto autentica calamita per i turisti: le masserie da queste parti sono ovunque. E sarebbe riduttivo raccontarle e spiegarle come semplici luoghi di ospitalità: al contrario, raccontano una civiltà antica e custodiscono tradizioni millenarie che ben possono essere coniugate con criteri manageriali. Non per nulla queste sono le location più richieste dai vip di mezzo mondo, che scelgono di tuffarsi in un’atmosfera d’altri tempi senza per questo rinunciare a comfort che spesso toccano anche le vette dei migliori deluxe.
Trovarle non è difficile. Certo: c’è il web, le agenzie e soprattutto il passaparola. Ma tutto sommato è sufficiente farsi un giro sulla costa, addentrarsi su quelle strade spazzate dalla brezza profumata di mare: Ionio e Adriatico, profumi e colori, l’azzurro declinato nelle tonalità più accese come in quelle più sfumate che si mescola al grigioverde degli ulivi. Proprio a ridosso della litoranea adriatica ci sono le masserie top, quelle del distretto del lusso nella zona di Fasano: resort come San Domenico o Borgo Egnazia sono ormai punti fermi dell’offerta turistica pugliese rivolta alla clientela internazionale più esigente. Ma ci sono anche proposte differenti, quelle che fanno del fascino rurale il proprio punto di forza. Sono le strutture che custodiscono le antiche vocazioni delle masserie, che secoli fa non erano altri che un insieme di edifici sorti attorno a un’unica azienda agricola dei nobili della zona. E così basta inoltrarsi un po’ nella campagna pugliese per riscoprire quel fascino antico: arrampicarsi sulle tortuose strade della Selva di Fasano e salire su promontori da cui si domina l’intera costa adriatica: qui ci sono (anche) strutture dove chi vuole può davvero immergersi in un’altra epoca senza per questo rinunciare alle comodità, dove non esiste televisione e neanche l’immancabile wi-fi; qui i visitatori possono gustare piatti della tradizione, sapori semplici secondo la più classica tradizione mediterranea. E poi ancora, si può puntare ancora con decisione verso sud, direzione Brindisi e poi Lecce, varcando la porta d’accesso al Salento del boom turistico.
In realtà, estate in masseria vuol dire fuggire dalla massa e dalla confusione: assaporare il relax, il silenzio. Il bianco accecante dei tipici borghi pugliesi è riflesso sulle facciate di questi antichi edifici, spesso impreziositi da piscine che spuntano tra gli ulivi. Da alcune di queste masserie è possibile anche ammirare il mare: è il caso di diverse strutture del basso Salento. Una delle più panoramiche è masseria Panareo, sulla litoranea che da Otranto conduce a Porto Miggiano: la costa è vicina ma per raggiungerla si sale su un promontorio che è un’autentica balconata sull’Adriatico. E all’orizzonte affiora una delle antiche torri di avvistamento che troneggiano a ridosso del mare di Puglia.
Gli itinerari Basta inoltrarsi nell’interno, poco distante dalle coste di Ionio e Adriatico, per scoprire antiche strutture restaurate e valorizzate