Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Allontanarsi da casa, i violenti non cambiano»
«Sperare di cambiare un uomo incline alla violenza è impossibile»: è quanto dichiara Maria Pia Vigilante, avvocata e presidente della Onlus Giraffa, che invita le donne vittime di violenza a rivolgersi alle forze dell’ordine. Secondo Vigilante, c’è chi si vergogna di denunciare: «Ci si sente incredule, poi responsabili e persino colpevoli», dichiara.
«Se vi arriva il primo schiaffo, non pensate di vestire i panni della crocerossina per cambiarlo. Cambiate fidanzato, è più facile, perché sperare di cambiare un uomo incline alla violenza è impossibile». Sono le parole che Maria Pia Vigilante, avvocata barese e presidente di Giraffa Onlus, ripete sempre quando incontra i ragazzi nelle scuole per parlare loro di violenza contro le donne e femminicidio. È rimasta molto sorpresa dal fatto che dell’omicidio della giovane Anita si sia avuta notizia solo quattro giorni dopo l’aggressione.
Un fenomeno che non accenna a diminuire, quindi?
«Infatti, anche se, solo qualche giorno fa, ci è stato detto che a livello nazionale i femminicidi sarebbero diminuiti. Non mi sembra che sia così».
Che cosa pensa di quanto accaduto alla donna polacca?
«L’affermazione dell’uomo di averla punita perché non aveva lavato i piatti è la classica dimostrazione dell’affermazione di potere che lui voleva esercitare sulla compagna. Sembrerebbe un episodio banale, ma fa chiaramente parte di una strategia finalizzata alla sottomissione».
Anche in questo caso, la donna subiva da anni ma non aveva mai denunciato.
«Di violenza di genere si parla sempre più spesso e le donne sono sempre più propense a denunciare. Purtroppo, però, c’è ancora chi paga con la vita».
Cosa frena una donna dal denunciare il compagno violento?
«La presenza dei figli, innanzitutto, poi la mancanza di indipendenza economica e la paura che intervengano i servizi sociali per allontanare i minori. Le più deboli sono le donne straniere. Sono molte a subire violenza da parte di italiani, ma la lontananza da casa e dalla famiglia le rendono ancora più deboli e indifese».
Che cosa fate quando una donna si rivolge a voi?
«La prima cosa è aiutarle ad allontanarsi da casa, soprattutto quando i figli hanno dovuto assistere alle scene di violenza. La difficoltà più grande, per la quale non abbiamo i mezzi per intervenire, è aiutarle a trovare un lavoro».
Il fenomeno è più frequente in determinati ceti sociali?
«No, questo è un mito da
Meglio allontanarsi dopo il primo schiaffo, impossibile cambiare un uomo incline alla violenza
sfatare, la violenza non conosce ceto. Nelle classi sociali più alte la violenza è più sottile e sconfina nel controllo psicologico perché gli uomini sono più attrezzati a farlo senza rischiare troppo. In quei casi c’è anche più vergogna nel denunciare. Ci si sente incredule, poi responsabili e infine perfino colpevoli».