Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il governatore dinanzi al Csm Per lui chiesto l’ammonimento
Comminare a Michele Emiliano la sanzione dell’ammonimento, la meno grave prevista dalla legge. Questa la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione, Carmelo Sgroi, nel processo disciplinare davanti al tribunale delle toghe del Csm nei confronti del presidente della Regione.
Emiliano, magistrato in aspettativa e fuori ruolo, prima come sindaco di Bari, poi come assessore a San Severo e infine come presidente della Regione Puglia, è accusato di aver svolto incarichi dirigenziali nel Pd «non coessenziali all’espletamento dei mandati» per cui è stato eletto.
Alla contestazione originaria di partecipazione continuativa alla vita del partito, nell’udienza dello scorso aprile il Pg aveva aggiunto anche quella di essersi candidato alla segreteria nel congresso di quest’anno. Un punto, quest’ultimo, sul quale il difensore di Emiliano, il procuratore Armando Spataro, ha sollevato una questione preliminare, contestando che è stata aggiunta l’accusa per un «fatto nuovo», che limita il diritto di difesa.
Dopo una breve camera di consiglio, la sezione disciplinare ha respinto l’obiezione di Spataro e dato avvia al dibattimento.
La decisione della sezione disciplinare del Csm è attesa per il 27 luglio. Il tribunale della toghe è convocato alle ore 14 per le repliche e, a seguire, la camera di consiglio per la decisione. Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, al termine dell’udienza di ieri.