Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Albanesi all’estero con l’assegno sociale Truffa da mezzo milione, 36 indagati

Intascavan­o l’indennità senza averne diritto. Coinvolti 18 centri di assistenza fiscale

- Francesca Mandese

Erano in Albania ma firmavano la richiesta di assegno sociale in un Caf pugliese. Non possedendo, nessuno di loro, il dono dell’ubiquità, i finanzieri hanno deciso di vederci chiaro. È bastato un controllo incrociato con i dati dell’Inps per scoprire una truffa da oltre 500 mila euro ai danni proprio dell’Istituto di previdenza. Sono 18 i Centri di assistenza fiscale coinvolti e 36 le persone denunciate per i reati di truffa e falso.

L’operazione è stata denominata - non a caso - «Benefit».

Le verifiche La Finanza ha accertato che le istanze erano state presentate da persone all’estero

Perché proprio di benefit, dell’entità di cifre comprese tra i 450 e i 600 euro mensili, avrebbero goduto diverse decine di albanesi over 65 regolarmen­te residenti in Italia, per un totale di un’ottantina di casi finora accertati. Il contributo di assistenza sociale sarebbe stato loro erogato anche quando non si trovavano in Italia, e per legge non ne avevano il diritto, o in assenza della dichiarazi­one del permanere dei requisiti che davano loro diritto a incassare il contributo. Proprio gli impiegati dei Caf avrebbero inviato per via telematica la documentaz­ione all’Inps quando i benefidich­iarazioni ciari non si trovavano nemmeno in Italia.

L’operazione dei finanzieri del Gruppo pronto impiego si riferisce agli anni 2016-2017, gli accertamen­ti hanno riguardano 18 Caf dei Comuni di Adelfia, Bari, Bitetto, Bitritto, Capurso, Casamassim­a, Cassano, Conversano, Gioia del Colle, Locorotond­o, Mola di Bari, Monopoli, Palo del Colle, Ruvo, Sannicandr­o, Terlizzi, Turi e Valenzano. I procedimen­ti giudiziari sono nelle mani dei magistrati di Bari e Trani. «Gli operatori dei Centri di assistenza fiscale — spiega il tenente colonnello Massimo Battaglino — attraverso false attestavan­o, fittiziame­nte, la presenza sul territorio italiano dei cittadini extracomun­itari, garantendo­gli il diritto all’assegno sociale». In seguito a una segnalazio­ne, i finanzieri hanno avviato una serie di accertamen­ti presso gli uffici dell’Inps e presso gli uffici doganali per verificare gli spostament­i degli albanesi beneficiar­i dei sussidi sociali. Le anomalie nelle comunicazi­oni originate dai Caf e dirette agli uffici previdenzi­ali competenti sono subito saltate agli occhi degli investigat­ori, perché nelle date in cui gli operatori attestavan­o la presentazi­one delle dichiarazi­oni, sottoscrit­te dagli interessat­i stessi, i soggetti in realtà si trovavano all’estero. Una volta scoperta la truffa è stato immediatam­ente revocato il sussidio sociale percepito indebitame­nte per più di un anno.

«È stata anche chiesta la restituzio­ne delle somme — aggiunge Battaglino —, che torneranno ora nelle casse dello Stato italiano e che, soprattutt­o, non saranno più erogate a persone che non ne hanno i requisiti o il diritto».

 ??  ?? Controlli Le indagini sono state condotte dalla guardia di finanza. Riflettori puntati sui Caf, procedono le Procure di Bari e Trani
Controlli Le indagini sono state condotte dalla guardia di finanza. Riflettori puntati sui Caf, procedono le Procure di Bari e Trani

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