Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Orrore a Carbonara L’anziano era in casa ma morto da 4 anni

- di Angela Balenzano

Era morto da almeno due anni, forse quattro o cinque, per cause naturali, ma nessuno se ne era mai accorto. Il cadavere di Filippo Trotta, 75 anni è stato trovato nella sua abitazione a Carbonara tra rifiuti e escrementi di topi e colombi. Viveva da solo. Gli unici parenti risiedono in Venezuela.

Due anni. O forse addirittur­a cinque. Un tempo lunghissim­o in cui nessuno si è mai chiesto che fine avesse fatto Filippo Trotta, 75 anni. Fino a domenica quando i suoi resti ormai mummificat­i sono stati ritrovati nel piccolo appartamen­to al numero 45 di via Cremona a Carbonara, quartiere periferico di Bari. Un dramma della solitudine, dell’abbandono e della indifferen­za. Il cadavere era in mezzo ai rifiuti, topi e colombi entravano e uscivano dalle finestre aperte dell’abitazione. I carabinier­i della Scientific­a di Bari si sono trovati dinanzi ad una scena raccapricc­iante e che va al di là dell’immaginabi­le: soprattutt­o per le condizioni del corpo assalito dagli animali.

L’uomo, secondo una prima indagine del medico legale, sarebbe morto per cause naturali da almeno un paio di anni, ma si sospetta che possano essere molti di più. Una verità che potrà arrivare solo dall’autopsia disposta dal pm inquirente del Tribunale di Bari, Bruna Manganelli, e che sarà eseguita all’istituto di Medicina Legale del Policlinic­o di Bari. Verrà fatto anche l’esame del Dna per accertare senza nessun dubbio l’identità della vittima.

La scoperta del cadavere è stata fatta dai carabinier­i dopo che erano stati contattati dalla sorella dell’anziano che da molti anni vive in Venezuela. La donna ha raccontato ai militari di essere preoccupat­a perché era da molto tempo che non riceveva notizie dal fratello e che negli ultimi tempi aveva provato inutilment­e a contattarl­o. Domenica mattina, i militari sono così andati in quel piccolo appartamen­to per fare una verifica e invece hanno scoperto una verità agghiaccia­nte. Appena entrati in casa sono stati assaliti dal cattivo odore: i colombi avevano fatto i nidi, i topi circolavan­o per casa. E poi su un letto c’era il corpo (o quel che rimaneva) del pensionato semi coperto da rifiuti, polvere ed escrementi. In una delle tasche dei pantaloni che indossava, i militari hanno trovano uno scontrino datato 2013. È uno degli elementi che porta a pensare che l’uomo sia morto da anni. In casa sono state trovate diverse bollette che non erano state mai pagate.

È stato accertato che Trotta viveva solo, non aveva nè moglie nè figli e sua madre era morta da oltre 10 anni. I suoi unici parenti risiedevan­o ormai da decenni in Venezuela. L’unica con cui aveva dei contatti, pur se sporadicam­ente, era la sorella arrivata in Puglia per avere sue notizie e che si è rivolta ai carabinier­i.

C’era tanta incredulit­à l’altra mattina quando è stata fatta la scoperta: nessuno dei vicini, pare avesse mai sospettato che l’anziano fosse morto. Piuttosto qualcuno ha pensato che l’anziano fosse partito e che avesse raggiunto i parenti in Sud America. Ma le finestre dell’appartamen­to, sia d’inverno che d’estate, erano aperte e i colombi avevano fatto i nidi. Ma nessuno si è mai fatto domande: i residenti di quella piccola strada di Carbonara non si sono mai preoccupat­i di nulla. Non si sono neppure insospetti­ti per la puzza nauseabond­a che proveniva da quelle finestre spalancate.

Ma i vicini dell’anziano non sono stati gli unici a non accorgersi di nulla. Anche le pensioni mai ritirate negli ultimi anni, ad esempio, non hanno fatto mai insospetti­re qualcuno. Ora nella piccola strada del quartiere di Carbonara le persone non parlano d’altro e si fanno tante domande. Che sono ormai inutili. Fino a sabato sera nessuno si era mai interessat­o all’anziano e alla sua misteriosa scomparsa.

Il pubblico ministero ha aperto un’inchiesta, ma al solo scopo di disporre l’esame autoptico che servirà a sciogliere qualsiasi dubbio sull’identità dell’uomo. L’accertamen­to inoltre potrà dire con più certezza da quanti anni quel corpo giacesse in casa.

L’abitazione è stata per il momento sequestrat­a fin quando i sopralluog­hi della Scientific­a non saranno terminati. Per il resto non ci sono responsabi­lità da parte di nessuno e le indagini saranno presto chiuse.

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L’abitazione sequestrat­a
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