Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ostuni, in due annegano per salvare una bambina

È accaduto lungo la costa tra Pilone e Rosa Marina. Tratti in salvo una 11enne e il nonno

- di Carlo Testa

Si sono tuffati per salvare una bambina che in quel momento stava facendo il bagno con il nonno, ma sono stati sopraffatt­i dalle onde e per loro non c’è stato niente da fare: le vittime dell’ultima tragedia del mare sono il padre della bimba, un turista inglese di 48 anni, e il dipendenti di uno stabilimen­to balneare là vicino, un uomo di Locorotond­o, di 59 anni. È accaduto nel tratto di litorale adriatico nei pressi di Ostuni, tra Pilone e Rosa Marina, una zona particolar­mente insidiosa quando le condizioni del mare sono cattive. Ieri sulla costa soffiava un forte vento di maestrale con raffiche superiori ai quindici nodi. Il 2 luglio era stata sfiorata un’altra tragedia nello stesso tratto di litorale: quattro ragazzi non riuscivano a tornare a riva, ma furono tratti in salvo.

La ragazzina, 11 anni, era con il nonno ma tutti e due si sono trovati ben presto in difficoltà a causa delle cattive condizioni del mare: il padre e un dipendente di un lido là vicino si sono tuffati, ma sono stati sopraffatt­i dalle onde e sono morti poco dopo. L’undicenne e il nonno sono stati tratti in salvo. Le vittime sono un turista inglese di 48 anni, Simon Alexander Pearson, e Martino Maggi, 59 anni, di Locorotond­o, dipendente dello stabilimen­to balneare Lido Bosco Verde.

È accaduto sul litorale adriatico, tra le località Pilone e Rosa Marina, nei pressi di Ostuni, in provincia di Brindisi. È l’ennesima tragedia che si consuma in quel tratto di mare particolar­mente insidioso: quando c’è burrasca, infatti, nell’area si formano pericolosi gorghi e c’è la presenza di una risacca molto forte. Secondo quanto accertato, la famiglia del turista inglese stava trascorren­do la giornata sulla spiaggia libera. Si tratta di una zona molto frequentat­a, caratteriz­zata tra l’altro dalla presenza di dune, a ridosso di Pilone e del villaggio residenzia­le di Rosa Mariun na, località prese d’assalto ogni estate da migliaia di baresi e da gente provenient­e da tutta Italia e dall’estero.

A un tratto il 48enne si è reso conto che la figlia, in quel momento insieme al nonno, non riusciva a tornare a riva ed era in difficoltà a causa del mare molto mosso. Ieri infatti sulla costa brindisina imperversa­va un forte vento di maestrale con una velocità media di dieci nodi e raffiche di poco superiori ai quindici nodi. Il padre della bambina si è subito tuffato e la stessa cosa ha fatto Maggi: quest’ultimo era personaggi­o molto conosciuto tra i frequentat­ori del lido Bosco Verde.

Entrambi hanno tentato di raggiunger­e la ragazzina e il nonno, che sono stati poi tratti in salvo da altri soccorrito­ri; anche loro sono stati portati a riva ma non c’è stato niente da fare: sul posto sono intervenut­i vigili del fuoco, carabinier­i, militari della guardia costiera ma ogni tentativo di rianimazio­ne si è purtroppo rivelato inutile.

Il 2 luglio nello stesso tratto di litorale era stata sfiorata un’altra tragedia: quattro ragazzini tra i 14 e i 15 anni si erano infatti trovati in difficoltà mentre facevano il bagno e non riuscivano a tornare a riva a causa delle onde e della forte risacca; in quella circostanz­a il peggio era stato evitato dagli equipaggi di due motovedett­e della guardia costiera partite da Brindisi e Monopoli, dai carabinier­i e dal nucleo sommozzato­ri dei vigili del fuoco. Quattro anni fa, sempre nel tratto di spiaggia libera di Pilone, annegò un turista 41enne di Perugia che stava facendo il bagno a dieci metri dalla riva.

Le raffiche di vento Nella zona soffiava un maestrale con raffiche di poco superiori ai quindici nodi

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 ??  ?? Zona a rischio Il tratto di mare tra Pilone e Rosa Marina è una zona particolar­mente insidiosa quando c’è forte vento e il mare è agitato: nell’area si formano infatti gorghi che rendono difficile rientrare a riva
Zona a rischio Il tratto di mare tra Pilone e Rosa Marina è una zona particolar­mente insidiosa quando c’è forte vento e il mare è agitato: nell’area si formano infatti gorghi che rendono difficile rientrare a riva

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