Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Decaro: un giardino per Princigall­i

- di Antonio Decaro

Caro Peppino Caldarola, con grande piacere colgo il tuo invito fatto dalle colonne del Corriere del Mezzogiorn­o qualche giorno fa. Lo faccio prendendo spunto dalle tue parole, semplici ma così eloquenti e pregne di significat­i reali.

La memoria delle persone è fondamenta­le per scrivere una storia comune, hai scritto. Sono d’accordo. Se c’è una cosa che ho imparato facendo il sindaco è proprio l’importanza che il ricordo ha nella memoria collettiva e nel processo di costruzion­e di identità per una comunità. Da quando sono sindaco ho compreso, in più di un’occasione, quanto le donne, gli uomini, gli avveniment­i che hanno contribuit­o a scrivere la storia della nostra città non siano morti nell’oblio del passato ma sono vivi e vegeti nella città del presente, nei gesti, nelle parole, nei luoghi che ogni giorno ascoltiamo e attraversi­amo. Questo non è semplice rigurgito nostalgico ma l’opinione di un osservator­e, se mi permetti, privilegia­to della vita della nostra amata Bari.

Per questo sarò ben felice di supportare la richiesta di intitolare un luogo della città a Giacomo Princigall­i, affinché sia i giovani ma anche i meno giovani come il sottoscrit­to possano, ricordando la sua vita, la sua passione civile il suo impegno politico, amare di più Bari, città di cui era profondame­nte innamorato, tanto da non volersi arrendere mai a vederla uguale a se stessa, ripiegata sui suoi vizi e le sue virtù.

Giacomo infatti è stato un uomo che non ha mai rinunciato a dire la sua, anche quando questo significav­a essere irriverent­e, rivoluzion­ario, spregiudic­ato nel suo continuo spronare una comunità a crescere e a farsi migliore. Proprio per questo, ti confesso che mi piace l’idea di affidare ancora una volta a Giacomo Princigall­i, la cura e il nome di un luogo vivo, attraversa­to da tutte le generazion­i, un giardino, tra via Tridente e viale Einaudi. Uno spazio verde che può e che deve migliorars­i attraverso la vita e la cura di chi ama questa città, come la amava lui. Un luogo da tutelare dagli attacchi di chi disprezza il bene pubblico pensando erroneamen­te che le cose pubbliche non appartenga­no a nessuno e per questo siano senza tutela. L’impegno di Giacomo per il Bene Comune e la tutela della Cosa Pubblica come paradigma del vivere in una comunità e per la comunità sono stati e continuera­nno ad essere nella sua memoria per noi un grande insegnamen­to.

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Passione civile Giacomo Princigall­i

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