Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Decaro: un giardino per Princigalli
Caro Peppino Caldarola, con grande piacere colgo il tuo invito fatto dalle colonne del Corriere del Mezzogiorno qualche giorno fa. Lo faccio prendendo spunto dalle tue parole, semplici ma così eloquenti e pregne di significati reali.
La memoria delle persone è fondamentale per scrivere una storia comune, hai scritto. Sono d’accordo. Se c’è una cosa che ho imparato facendo il sindaco è proprio l’importanza che il ricordo ha nella memoria collettiva e nel processo di costruzione di identità per una comunità. Da quando sono sindaco ho compreso, in più di un’occasione, quanto le donne, gli uomini, gli avvenimenti che hanno contribuito a scrivere la storia della nostra città non siano morti nell’oblio del passato ma sono vivi e vegeti nella città del presente, nei gesti, nelle parole, nei luoghi che ogni giorno ascoltiamo e attraversiamo. Questo non è semplice rigurgito nostalgico ma l’opinione di un osservatore, se mi permetti, privilegiato della vita della nostra amata Bari.
Per questo sarò ben felice di supportare la richiesta di intitolare un luogo della città a Giacomo Princigalli, affinché sia i giovani ma anche i meno giovani come il sottoscritto possano, ricordando la sua vita, la sua passione civile il suo impegno politico, amare di più Bari, città di cui era profondamente innamorato, tanto da non volersi arrendere mai a vederla uguale a se stessa, ripiegata sui suoi vizi e le sue virtù.
Giacomo infatti è stato un uomo che non ha mai rinunciato a dire la sua, anche quando questo significava essere irriverente, rivoluzionario, spregiudicato nel suo continuo spronare una comunità a crescere e a farsi migliore. Proprio per questo, ti confesso che mi piace l’idea di affidare ancora una volta a Giacomo Princigalli, la cura e il nome di un luogo vivo, attraversato da tutte le generazioni, un giardino, tra via Tridente e viale Einaudi. Uno spazio verde che può e che deve migliorarsi attraverso la vita e la cura di chi ama questa città, come la amava lui. Un luogo da tutelare dagli attacchi di chi disprezza il bene pubblico pensando erroneamente che le cose pubbliche non appartengano a nessuno e per questo siano senza tutela. L’impegno di Giacomo per il Bene Comune e la tutela della Cosa Pubblica come paradigma del vivere in una comunità e per la comunità sono stati e continueranno ad essere nella sua memoria per noi un grande insegnamento.