Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Alberghi e museo «Così rinascerà il lungomare sud»
La nuova proposta di Confindustria e Ance
Una Bari riconciliata con il mare, grazie ad un avveniristico progetto che dà un nuovo volto alla costa da Torre Quetta a San Giorgio: il dibattito pubblico sulla rigenerazione del Lungomare Sud si arricchisce del contributo offerto da Confindustria Bari e Bat e Ance. L’ipotesi su cui l’associazione industriali e i costruttori lavorano, in sinergia con Ordini degli Architetti e degli Ingegneri, Confcooperative, Legambiente, Ance, Cerset e Connect the Dots, è stata presentata ieri sera a Torre Quetta, «luogo simbolico - secondo il presidente di Confindustria Domenico De Bartolomeo -, segno che questa costa può davvero rinascere a nuova vita». In un evento che ha avuto un’appendice musicale con l’esibizione della Banda Osiris, sono stati presentati rendering raffiguranti un Museo del Mare, strutture alberghiere, un urban pool system, aree relax, spazi per i giochi dei bambini, percorsi benessere e nuovi lidi, nonché un avveniristico sistema di riuso dell’acqua piovana e della gestione dei rifiuti. E’ stato donato ai presenti il volume Il Lungomare a Sud di Bari – Gli studi (Adda), che raccoglie approfondimenti storici, sociologici, ambientali e architettonici (degli studiosi Domenico Spinelli, Nicola Schingaro, Loredana Ficarelli, Francesco Defilippis, Mariangela Turchiarulo), un documento che, ha spiegato Beppe Fragasso dell’Ance, certifica un sentimento diffuso: «Bari per 130 anni non ha mai smesso di interrogarsi su come dare una forma a questo tratto di mare».
L’orizzonte dei promotori dell’iniziativa è quello di portare un contributo concreto al dibattito avviato dall’amministrazione comunale con la scelta di
Fragasso Bari si interroga da 130 anni sulla forma da dare a questo tratto di costa
bandire un concorso di idee (entro la fine dell’anno) al fine di recuperare un pezzo di città adesso prigioniero del degrado. Nicola Schingaro, autore di una ricerca sull’identità territoriale, ha fornito uno spaccato desolante: «Il livello di sicurezza si è abbassato sempre di più per la diffusa presenza di prostituzione ma anche di microcriminalità e criminalità organizzata, senza tralasciare i pericoli provenienti dalla viabilità». Riccardo Amirante ha invece illustrato come sia in divenire il progetto di riordino del sistema fognario: riguarda la messa in sicurezza della balneazioni nella spiaggia di Pane e pomodoro, il potenziamento dell’impianto Bari Est e il prolungamento della condotta sottomarina che porterà lo sbocco a due chilometri dalla costa.
Sono intervenuti anche il prorettore del Politecnico Loredana Ficarelli, il consigliere dell’Ordine degli ingegneri Antonio Colaianni, il presidente dell’Ordine degli architetti Vincenzo Sinisi, Gianni Sebastiano del gruppo di lavoro Industria 4.0, Domenico Delle Foglie di Legambiente, Michele Laforgia di Confocooperative e l’economista Gianfranco Viesti. Quest’ultimo ha rilevato come il modello di rigenerazione presentato comporterebbe investimenti per 510 milioni di euro in dieci anni, 800 posti di lavoro per ogni anno, e da 350 a 500 nuovi occupati permanentemente.
La sintesi è stata tracciata da Domenico De Bartolomeo: «Puntiamo alla creazione di un grande parco urbano sul mare, forse il più grande d’Europa, in grado di generare relazioni vive con il resto della città ed anche con potenziali visitatori e investitori esteri».