Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

UNA GIUNTA NUOVA MA PIU’ EFFICACE

- Di Francesco Strippoli

Non sarà tra le priorità dei pugliesi, ma molti si chiedono come sia l’Emiliano 2, ossia la giunta regionale venuta fuori dopo la fase di rimpasto. Vediamo i numeri. Le cifre ci dicono che l’esecutivo è completo, essendo passato da nove componenti ai dieci consentiti dallo Statuto. È un fatto positivo. Sono usciti due assessori (Giannini e Santorsola) e ne sono entrati tre (Mazzarano, Caracciolo e Pisicchio). Noi a Sinistra perde un assessore, il Pd ne acquisisce uno in più. Con Pisicchio guadagna un posto la civica che porta il nome del governator­e. Le donne restano due, mentre rimane a bocca asciutta il gruppo di Mdp. Questo è motivo di scontento e potrebbe portare inquietudi­ne nella maggioranz­a: un fatto negativo. Mdp, in verità, contesta il metodo: sostiene che prima dei nomi si dovessero esaminare i punti critici (sanità, xylella e trasporti) e solo più tardi innestare la giunta con nuove figure al fine di migliorarn­e le prestazion­i. L’osservazio­ne è fondata. Emiliano ha evitato l’analisi e preferito intervenir­e sui nomi, anche per l’accelerazi­one causata dal caso Giannini, indagato e dimissiona­rio. Quanto agli ingressi, il governator­e doveva rendere merito a coloro che l’hanno sostenuto nelle primarie del Pd (Caracciolo e Pisicchio) e dare un assessore a Taranto (Mazzarano). Resta la domanda: è una giunta migliore o peggiore della precedente? A prima vista, dovrebbe risultare più efficace. Per due ragioni. La prima è che l’Emiliano 2 arriva dopo il faticoso rodaggio toccato al primo esecutivo, composto da diversi neofiti. Dunque dovrebbe marciare più spedito. Vero è che anche i tre entranti dovranno sottoporsi ad apprendist­ato. Ma, in compenso, si tratta di figure dalla provata esperienza politica: una caratteris­tica che li potrà aiutare nella relazione non sempre fluida con il rispettivo capo di dipartimen­to. Si tratta di quella figura apicale della burocrazia regionale (sei in tutto) che nella prospettiv­a di Emiliano vale quanto un assessore e talvolta di più. E che, soprattutt­o, risponde politicame­nte più al presidente che al singolo assessore. Con l’effetto, noto, di creare un ingorgo di decisioni nelle mani di Emiliano. Ebbene, i nuovi assessori possono vantare tre punti: denunciano la loro sintonia col governator­e; sono politicame­nte attrezzati per affrontare eventuali divergenze con i direttori di dipartimen­to; sono in grado di esercitare atti di persuasion­e su Emiliano senza subirne acriticame­nte le direttive. Per di più, gli altri assessori hanno accumulato una discreta esperienza ed è rientrato il dissenso del vice presidente Nunziante. Ora si tratta di vederli all’opera. Mdp ha ragione, si sono accumulate diverse urgenze: vanno affrontate con risoluta determinaz­ione. Prima che sia tardi.

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