Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il cinema formato docufilm nella serata finale di Specchia
Stasera, con un programma denso, chiude i battenti il festival internazionale di Specchia Dopo il successo di «I’m not your negro» finale con l’anteprima di «We, the workers»
«Mostri, miracoli, meraviglie». Una triade immaginifica intorno alla quale si dipana uno dei migliori festival in circolazione, o meglio Festa come si autodefinisce
Cinema del reale, realtà che riesce ad essere al contempo profondamente radicata nel suo territorio – il piccolo borgo salentino di Specchia – e proiettata oltre i confini nazionali, ospitando da ben 14 anni opere e autori di estremo interesse per tematiche e sguardi spesso obliqui. Oggi si chiude la Festa, ideata da Big Sur e diretta dal filmaker Paolo Pisanelli dopo quattro giorni zeppi di proiezioni sui due schermi (si è aggiunto allo storico di Castello Risolo, lo schermo «pazzo» con licenza di valicare limiti di formato e visione in piazzetta Sant’Oronzo), di eventi speciali, mostre, installazioni, performance artistiche e musicali, dj-set e tanti laboratori, dall’Animazione cromatica di Mirco Santi alle masterclass intitolate «Prima del film» e «Racconti del Sud», tenute rispettivamente dal regista Leonardo Di Costanzo e dal documentarista Marcello Anselmo. Fondamentali alcuni momenti della kermesse in via di conclusione, in primis l’anteprima italiana di We, the workers del regista cinese Huang Wenhai, uno sguardo necessario e dissidente sulla condizione dei diritti dei lavoratori sul Sud della Cina, «la più grande fabbrica del mondo». Specchia, le sale del Castello Risolo, piazze, magazzini, corti e palazzi nobiliari, hanno ancora una volta indossato i panni di un laboratorio di scambi creativi, informale ed allergico alle etichette. Ad Ohad Naharin, uno dei coreografi più innovativi al mondo, conosciuto per aver creato il linguaggio di movimento corporeo chiamato «gaga» è dedicato Mr Gaga, docufilm dell’israeliano Tomer Heymann, altra presenza di prestigio dell’edizione 2017. Giornate scandite dalle Poetiche Pratiche al mattino moderate da Pisanelli e Cecilia Mangini, pioniera del documentario italiano e colonna portante di Cinema del Reale, le Meraviglie al tramonto con la musica sulla terrazza del Castello e le proiezioni in serata. Cinema del Reale si è aperto a partnership prestigiose con l’Archivio Docufest di Prizren, Diritti a Todi-Human Rights International Film festival, Fajr International Film Festival e Wanted-Cinema Ricercato che ha portato a Specchia,tra gli altri, I’m not your
negro di Raoul Peck, una delle rivelazioni della stagione cinematografica, opera vista in apertura di Festa che ripercorre la questione razziale negli States toccando le vite e gli assassini di Malcom X, Martir Luther King Junior e Medgar Evers. Giornata odierna di chiusura all’altezza del resto, aperta da un momento di incontro tra direttori di festival e operatori culturali della Rete dei Festival, promossa dalla Regione Puglia, intitolato: «A che serve un festival?». Poi sarà la volta di un talento nostrano come Laura Viezzioli, autrice de La natura delle cose, un film atteso e importante che restituisce un intenso ritratto di Angelo, malato di sla e, sullo schermo pazzo, delle proiezioni, tra gli altri, di Refugee
Era e de La Torta in cielo di Lino Del Fra, sceneggiato da Cecilia Mangini e interpretato dal compianto Paolo Villaggio. Come di consueto si chiude con la Festa nella Festa con Andrea Mi, Bonbooze e Pierpaolo Leo per la sonorizzazione dell’alba. Festosa propaggine sarà il 31 luglio al Castello Volante di Corigliano con la «Festa d’Estate per Cecilia»: una serata per celebrare la più importante autrice del documentario italiano, madrina di Festa di Cinema del reale.
A corredo Nell’ultima giornata in agenda musica sulle terrazze, dj set, incontri e nuove proiezioni