Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Tour sulla Murgia per una cucina povera ma di classe

Con la qualità della Masseria Barbera, nella campagna murgiana di Minervino

- Di Vincenzo Rizzi

Tutt’intorno un rigoglioso giardino che confina con il bosco. Nell’aria, invece, si percepisco­no i profumi di lavanda e rosmarino. Benvenuti nel dehors della masseria Barbera, a pochi chilometri da Minervino Murge, dov’è possibile apprezzare i sapori di una cucina povera ma, in una parola, sontuosa.

Tutt’intorno un rigoglioso giardino che confina con il bosco, mentre nell’aria si percepisco­no nettamente i profumi della lavanda e del rosmarino. Ci troviamo nel dehors della Masseria Barbera, a pochi chilometri da Minervino e nel cuore dell’alta Murgia. E all’interno gli ambienti di una vera masseria antica, dove l’ampio camino e le originarie mangiatoie, i pavimenti di chianche, il legno grezzo e le pareti imbiancate a calce si coniugano perfettame­nte con l’eleganza dei tovagliati e di tutti i dettagli (foto 1), con il garbo del servizio coordinato da Domenico Carlone e con l’impegno di tutto lo staff in cucina ( foto 2).

Il risultato finale si concretizz­a in un’atmosfera rustica e allo stesso tempo raffinata, che regala belle sensazioni agli ospiti e predispone a vivere in assoluto relax un’interessan­te esperienza gastronomi­ca. Ne è artefice il padrone di casa in persona, Riccardo Barbera, con il valido contributo di Gennaro Balice, ed è interessan­te perché si inserisce coerenteme­nte nella cornice che la circonda, in quanto recupera l’autenticit­à dei sapori e il senso delle ricette tradiziona­li in forma di leggera e delicata modernità. Ne è un primo esempio il gazpacho con burrata, composta di peperoni e origano fresco ( foto 3). Il protagonis­mo dei latticini tipici e degli ortaggi della masseria è una costante, e si intreccia con l’impiego di alcuni piccoli ma significat­ivi espedienti tecnici: se il battuto di manzo podolico con veli di pomodori e burrata prevede anche la presenza dei capperi disidratat­i, la lonza di maiale con verdure e burrata è impreziosi­ta da un’affumicatu­ra e da una marinatura fatte in casa. In alternativ­a, la seducente armonia di aromi vegetali delle zucchine alla poverella accompagna­te da tre diversi tipi di menta, e dei peperoni caramellat­i; nonché di quelli ittici del baccalà cotto al vapore con zoccolo di patate.

I tanti (forse troppi) antipasti precedono la divertente proposta in duplice versione di una chicca della cucina povera: cime di zucchine con orecchiett­e integrali, pane fritto cacioricot­ta e pomodori infornati; oppure spaghetti con cime di zucchine, cozze e fiori di zucca. Dai secondi di carne emanano meraviglio­si sentori ruspanti, e un particolar­e encomio va rivolto a tutte le squisite tipologie di pane e di focaccia preparate con lievito madre. Ampia e articolata la selezione enologica, e un conto di circa 40 euro vini esclusi.

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