Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
A BARI PUÒ NASCERE UNA NUOVA SCIENZA
Ascuola di città. Così da essere capaci di governare la complessità della nostra comunità. Per farlo è però necessario studiare, far nascere una nuova disciplina, una nuova materia di ricerca. L’idea è di Gianfranco Dioguardi, imprenditore barese illuminato, docente universitario, tra i fondatori dell’ingegneria gestionale. Dioguardi ha appena pubblicato per Donzelli Editore Per una scienza nuova del governo della città.
Per definire l’ambito e il metodo di questa «nuova scienza», secondo Dioguardi, un buon punto di riferimento può essere costituito dalle dottrine organizzative e manageriali. In sostanza, si tratta di mutuare quando accaduto nel Novecento con le scuole d’affari e di management. Dalle business school alle city school. L’obiettivo, per essere chiari, è quello di «fornire gli strumenti culturali necessari a formare nuove figure professionali, i manager urbani, in grado di contrastare i drammatici fenomeni di degrado fisico e sociale che caratterizzano le metropoli contemporanee». Il saggio scaturisce dall’«urgenza di generare una nuova scienza del governo della città complessa». Noi cittadini, in buona parte, siamo la città che abitiamo. Il modo in cui le nostre città vengono governate incide direttamente sul nostro modo di vivere, sulla qualità stessa della nostra vita. La missione che ogni città si affida, quando riesce ad affidarsela, può segnare il corso delle nostre esistenze. Il futuro che una città si sceglie – se è in grado di farlo - muterà anche il nostro futuro. Sono questi solo pochi, e in fondo banali, motivi per cui è così importante essere in grado di fare manutenzione del futuro della nostra città. Per farlo, però, è il momento di «studiare per il territorio urbano nuove teorie organizzative».
Insomma Dioguardi offre alla riflessione pubblica una grande opportunità. La nuova scienza, ci dice, interverrà sul futuro anche in maniera imprevedibile, così da poter risolvere esigenze evidenti, pregresse, ma anche emergenti e inattese. Cosa si può fare per agevolare la nascita di una nuova disciplina? Si chiede Dioguardi. La risposta, in chiave accademica, è nelle oltre duecento pagine del libro. Ma, a ben vedere, forse c’è anche dell’altro che si può fare. Bari potrebbe raccogliere la sfida e aspirare ad essere la culla di questa nuova disciplina grazie al buon lavoro di cui si sono spesso dimostrati capaci il Politecnico e l’Università di Bari. Uno straordinario ruolo di impulso potrebbe assumere il sindaco di Bari, Antonio Decaro, presidente nazionale dell’Anci, in sinergia con i rettori Antonio Uricchio e Eugenio Di Sciascio. «La nascita di una nuova scienza spesso dipende dal caso», scrive Dioguardi nel primo rigo del libro. Potremmo invece non lasciare al caso il luogo dove tenerla a battesimo.