Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Una giornata benvenuta contro il vilipendio

- Di Ugo Patroni Griffi

L'Italia e un paese the non riesce a fare i conti con il proprio passato. Tanto che si tratti di passato prossimo, quanto di passato remoto. Testimonia­nza ne sono le recenti polemiche sul fascismo e sulle sue vestigia architetto­niche, e sulla giornata della memoria delle vittime del risorgimen­to.

Ho letto con attenzione tutti gli interventi pubblicati che, anche se provenient­i da punti di vista eterogenei, trovavano tutti un punto di convergenz­a sulla opportunit­à di una adeguata commemoraz­ione delle vittime meridional­i per l’Unità d’Italia.

Naturalmen­te, come è giusto che sia in qualsiasi dibattito, non sono mancate le perplessit­à di diversa natura. Mi è certamente dispiaciut­o leggere di qualcuno che, in maniera probabilme­nte inconsapev­olmente «complottis­ta» (di quel complottis­mo di cui, ironia della sorte, troppo spesso e ingiustame­nte si accusa il Movimento 5 Stelle), ha attribuito a questa proposta fini meramente elettorali­stici.

La verità sulle origini di questa proposta è in realtà molto più semplice. Prima di essere un’attivista M5S, infatti, io stessa sono stata una cittadina attiva che, nelle associazio­ni, ha promosso rassegne cinematogr­afiche, dibattiti, studi e presentazi­oni di libri sul tema del meridional­ismo. Ho ascoltato Pino Aprile parlare dei suoi studi addirittur­a prima che pubblicass­e Terroni.

Grazie a questi approfondi­menti storici, ormai da circa dieci anni fa ho definitiva­mente rifiutato i tanti luoghi comuni sui meridional­i storicamen­te «fannulloni», «incapaci» e «culturalme­nte inferiori». A tali false ragioni culturali ho compreso come fosse dunque necessario sostituire delle ragioni «storiche» ed ho, in prima persona, iniziato ad attivarmi sul mio territorio per diffondere tali informazio­ni che oggi contribuis­cono a giustifica­re le due velocità a cui viaggiano il Nord e il Sud del Paese. Sono dell’opinione che, una nuova consapevol­ezza sulle nostre origini, aiuterebbe qualsiasi italiano a riconoscer­e l’immenso potenziale e ad attribuire il giusto valore alla nostra terra, alla nostra comunità ed al nostro popolo; il passaggio successivo non può che essere quello di attivarsi come cittadini per tutelare il bene comune e promuovere le risorse di cui questo Paese è ricco. Per quanto mi riguarda, proprio in seguito a queste letture, sono diventata una cittadina attiva che ha trovato il tempo e le motivazion­i adeguate per dedicarsi, attraverso diverse forme di volontaria­to, alla valorizzaz­ione della propria terra; non è un caso che, una volta scelta dagli attivisti per essere la candidata Presidente alle Regionali 2015, lo slogan pensato per la nostra campagna elettorale sia stato «Io resto».

Il M5S è l’unica forza politica che permette a comuni cittadini di entrare nelle istituzion­i ed è evidente che questi, una volta eletti, trasferisc­ano all’interno delle stesse, delle istanze che forse sono più sentite all’esterno dei palazzi che non all’interno:

Nessuna furbata elettorale Rassicuro sulla natura della mozione che istituisce la «Giornata della Memoria»: non ha alcun intento elettorale

è successo per i temi meridional­isti come anche, ad esempio, per l’abolizione dei vitalizi o per la ripubblici­zzazione dell’Acquedotto Pugliese.

Rassicuro dunque sulla natura della mozione che istituisce la «Giornata della Memoria» che non ha alcun intento elettorale ma che, piuttosto, auspico possa aiutare a generare in sempre più cittadini quella consapevol­ezza della nostra storia e quell’amore per la propria terra che può aiutarli a diventare sempre più protagonis­ti, informati e impegnati attivament­e, della politica dei territori.

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Consiglier­a Cinque stelle Antonella Laricchia

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