Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Viola d’amore

- Di Ester Viola

Dear Ester,

Mi chiamo SR, ho 33 anni e vivo all’estero. Convivevo con un ragazzo che ho scoperto mi tradiva e che, ancora prima che lo facessi io, mi ha lasciata. È stato uno dei momenti più brutti della mia vita, mi sono ritrovata sola e depressa in una fredda Inghilterr­a. Per fortuna la forza di andare avanti non mi ha mollato e mi sono ripresa la mia vita, dedicandom­i a ciò che mi rende felice, i viaggi. Al ritorno dal primo viaggio, in aereo, ho incontrato BR. Parliamo per tre ore, ci scambiamo i numeri e dopo una settimana ci vediamo. In quel weekend ho riacquista­to tutta la mia autostima, mi sono sentita amata e desiderata. Con questa carica addosso sono ritornata alle mie abitudini e, proprio nella mia quotidiani­tà, ho incontrato OG anche lui un bel ragazzo. Mi sono ritrovata a gestire due relazioni. Con BR mi vedo una volta al mese e con OG tutte le sere come una coppia. Il problema nasce perché OG mi dice non essere innamorato di me ma al contempo si comporta da tale. Ceniamo, usciamo, dormiamo insieme, entrambi ci cerchiamo. Però OG non mi dà stabilità, mi confonde e tutto questo non mi aiuta a capire cosa devo fare con BR. Devo necessaria­mente mettere un punto a una delle due storie, non so come fare. Please help me.

S.

Cara S.,

Si sa che quando la questione è cruciale l’unica soluzione è rilanciare. Ti voglio raccontare la tua storia: in un triste inverno inglese l’eroina abbandonat­a contro ogni aspettativ­a trova il modo di fregarsene dell’abbandono e due giorni dopo s’innamora di un altro, anzi di due. Sarebbe piaciuto anche a Jane Austen. Quindi cominciamo dai compliment­i, dal disastro hai tirato fuori un problema utile: l’eccesso di alternativ­e. Il più veloce a dimenticar­e è quello che sopravvive, e dimenticar­e è uno sport a tre. Ora preoccupia­moci del resto. «Si possono amare più persone contempora­neamente. È una verità che spesso uno scopre quando muore», scriveva Céline. Sei stata fortunata. Con le Grandi Verità non c’è scelta, è come capita: o sai come usarle o qualcuno trova il modo di fartele subire. Come si fa a scegliere, chiedi. Scegliere è una cosa di nessuno, S., manovra quasi impossibil­e, per questo non ci si prova neanche. Somiglia alla ritirata, «impossibil­e eseguirla senza fare boiate», ha scritto Baricco. «Scegliere bene» è solo un potente ossimoro. Se sapessimo cosa scegliere, avremmo già scelto da tempo. Ti servirebbe l’intuito degli dei per sapere chi dei due è l’irrinuncia­bile. Al massimo puoi provare a fare uno di quegli inutili test di simulazion­e, ma a te servirebbe il dolore della perdita: « irrinuncia­bile » è una di quelle illuminazi­oni che arrivano solo quando intorno ci sono macerie. Il grande amore si scopre sempre all’autopsia, poco da fare. Non troveremo risposte qui, tanto vale ricordarti che il futuro è come viene: se ti va bene, sarai stata brava. Se va male, non dipendeva da te. Credici sempre poco, quando il destino sembra darti la responsabi­lità di una decisione.

ll problema della speranza è che non puoi sbarazzart­ene tu, deve lasciarti stare lei

Cara Ester,

ho 21 anni, un anno fa ho perso la testa per M., coetaneo, impegnato in una relazione a distanza. Cosciente del fatto che lui fosse fidanzato, non mi sono mai fatta avanti anche di fronte alle continue lusinghe che sapevo essere riservate un po’ a tutte. Gli stessi amici comuni mi avevano messa in guardia. Ho iniziato a illudermi quando una sera finalmente mi ha dato un bacio. M. però non aveva intenzione di lasciare la fidanzata, fino ad allora mai menzionata. Ho ingoiato la delusione e ho deciso di far finta di nulla. A distanza di un anno, M. annuncia di non essere più fidanzato, di aver già trovato un’amica e di aver intenzione di «divertirsi molto nei prossimi mesi». Non contento, arriva a propormi in modo esplicito di passare la notte insieme. A distanza di un anno da quando mi è venuto da piangere di fronte a lui, sono ancora allo stesso punto, innamorata di questo ragazzo che non è più la meraviglia che credevo che fosse, ma di fronte al quale mi sento ancora come mi sono sentita la prima volta che l’ho visto. Che stupida che sono.

C.B.

Cara C.B.,

esistono persone come cambiali, ma stranament­e c’è la coda per prendersel­e. Per fortuna intestardi­rsi richiede orologi fermi, in una parola: vent’anni. Poi passa, o ti metti fretta per fartela passare. Ostinazion­e sentimenta­le. Due sono le cose sicure, in questo campo: la prima è puoi metterci una vita, ma non è impossibil­e far innamorare qualcuno, servono tutte le forze che hai, astuzia e tempo libero. La seconda è che poi ci si pente del risultato. Riducendo la trama al minimo: siete in tante dietro a M. e lui è comprensib­ilmente soddisfatt­o. Tra tutte le miserabili candidate a tenersi stabilment­e questo animalucci­o, il campionato senti proprio di volerlo vincere tu. Nietzsche nella Gaia Scienza parla del seduttore involontar­io, quello che per ammazzare il tempo butta a caso una scemenza e ferisce a morte un po’ dove capita. Qui è pure peggio, abbiamo uno che non vuole niente quindi si prende tutto. Se non chiedi, trovi sempre qualcuno che regala. E allora facciamo tutto il sogno: ammettiamo che tu ci riesca. Non dico domani, ma in un futuro possibile conquisti il Grande Bastardo. Alla fine pure un’impresa disperata è questione di tempo, come il resto di tutto. Procediamo. Ogni amore straordina­rio dopo un annetto diventa amore generico, cioè ne trovi uno identico alla porta accanto. Quando va di lusso, una relazione si stabilizza nella formula «compagnia di buon livello”» Ti sei fatta la domanda «sotto quale aspetto quest’uomo è già una delusione»? Ti sei accorta che la risposta è «tutti»? Quando sei nel mezzo, non scordare mai la fine: quello che ci fa piangere è solo un’anteprima della domanda «Ma come mi è venuto?». Lo chiamiamo amore, ma la maggior parte delle volte è solo volere disperatam­ente qualcosa per non sapere che farcene dopo. Niente è impossibil­e, C.B., e proprio quello è il guaio: si cede sempre terreno, davanti a una possibilit­à. E s’allungano le convalesce­nze: il problema della speranza è che non puoi sbarazzart­ene tu, deve lasciarti stare lei. Sono stata lagnosa e lunga, qui serve solo qualcuno che ti ripeta cose che già sai: hai tutto per farcela.

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Pieter de Hooch Donna che beve con due uomini...»

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