Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sicurezza, così la app «Wecity» dà i voti alle città
Le strade «censite» dai ciclisti, dopo il percorso si assegnano da una a cinque stelle
Bari prima città del Sud per la sicurezza di chi va in bici. A dirlo sono i ciclisti che la percorrono e partecipano al sondaggio di Wecity, un’applicazione per smartphone che attribuisce indici di pericolosità a strade e città italiane con le recensioni dei propri utenti. Per quanto la bici faccia bene e sia amica dell’ambiente, infatti, ci pensano le auto a mettere a rischio l’incolumità dei ciclisti (oltre a inquinare l’aria che respirano).
Ne sono una prova le tragiche notizie di cronaca, che hanno coinvolto anche nomi illustri (come il ciclista Michele Scarponi, il pilota Nicky Hayden e la triatleta Julia Vielsia lehner), e lo conferma l’Istat: nel 2015 ben 16.827 ciclisti in Italia sono stati feriti e 252 sono morti, uno ogni 1,5 giorni. Contro questa strage, le buone politiche urbane e di mobilità possono fare moltissimo. Nel frattempo, per ridurre i rischi, c’è la funzione «Bike Safe» di Wecity.
Al termine di un tragitto in bici, si può votare il livello di sicurezza del tragitto. Esattamente come si fa per un ristorante o un hotel. Si assegna una stella ai più pericolosi e fino a cinque ai più sicuri. La risposta degli utenti nei primi 8 mesi di utilizzo della nuova funzione è stata buona: il che conferma quanto il problema sentito. In poco tempo i dati raccolti hanno permesso di mappare decine di città e di definire un indice generale, di Ciclabilità urbana (Icu), che classifica le città in base alla sensazione di sicurezza di chi pedala.
Sull’indice, d’altra parte, non pesa solo il punto di vista del ciclista ma anche il numero minimo di votazioni o la percentuale di copertura della città. In questo modo si può ridurre il fenomeno per cui pochi utenti, molto attivi, possano alterare nel bene o nel male le valutazioni. Attualmente Bari, come detto, è prima al Sud (con 2,73 stelle attribuite in media al 12,2% delle sue strade, pari a 192 chilometri) e sesta nella graduatoria delle città più sicure (o meno pericolose) d’Italia, dopo Torino, che guida la classifica (con 3,15 stelle assegnate in media al 30,1% delle strade cittadine, pari a 817 chilometri), Reggio Emilia, Modena, Bologna e Milano. «In un mondo dove ogni giorno accettiamo, senza leggerli, termini e condizioni sull’utilizzo dei nostri dati – rileva Paolo Ferri, amministratore di Wecity - abbiamo voluto mettere a disposizione di chiunque mappe realizzate grazie a dati condivisi dagli utenti per una buona causa».