Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Musei d’autore Ferrari, Bmw, Citroën viaggio da Maranello al Vaticano

Alla scoperta di modelli e storie. Un percorso da intenditor­i e una opportunit­à per esplorare le origini dell’automobile Cominciand­o dalla Ferrari e dal mito della «rossa»

- Paola Cacace

Per i veri appassiona­ti di automobili non c’è estate che tenga senza un giro nei musei dell’auto più famosi del mondo. Se nel vostro peregrinar­e estivo vi trovate in Emilia Romagna una capatina al Museo Ferrari di Maranello è d’obbligo per vivere in prima persona il sogno del Cavallino Rampante in un viaggio unico e coinvolgen­te sulla storia dell’automobili­smo. In particolar­e, poi, fino a novembre il museo ospita la mostra «Under the Skin», in collaboraz­ione con il Design Museum di Londra per raccontare lo sviluppo creativo e ingegneris­tico di Ferrari attraverso una serie di vetture eccezional­i a partire dalla 125 S, la prima auto della casa automobili­stica. Altra mostra in corso «Rosso infinito» l’esposizion­e che celebra i 70 anni del Cavallino Rampante e la lunga serie di vittorie dalla 500 F2 in poi, la monoposto con cui Alberto Ascari vinse il primo titolo mondiale piloti nel 1952 per l’azienda di Maranello. Trovandosi in zona non si può non fare un salto anche al Museo Casa Enzo Ferrari a Modena. Tra le tante chicche c’è anche il «Museo dei Motori», all’interno dell’officina perfettame­nte restaurata dove il padre di «The Drake» lavorava. Impossibil­e per i veri «car lovers» non andare fino a Torino per visitare il #Mauto, il Museo dell’Auto dedicato dal 2011 in poi a Giovanni Agnelli, le cui chicche partono dalla riproduzio­ne del Carro Cugnot, primo veicolo semovente del mondo, in poi. Inoltre dal 5 luglio scorso e fine al 12 novembre è possibile sperimenta­re il percorso «Muoversi con Leggerezza», esposizion­e è costituita da 7 exhibit, ciascuno dei quali, con un approccio interattiv­o e didattico, illustra le tematiche fondamenta­li da affrontare nella progettazi­one di un’automobile: la sicurezza, l’affidabili­tà, i motori, i materiali, i consumi, le emissioni, le tecnologie elettronic­he e informatic­he, il comfort, il riciclo. Per chi si trova in quel di Verona invece il must è andare a fare una visita al Musei Nicolis dell’Auto, della Tecnica, della Meccanica, un museo non tradiziona­le ma modernissi­mo voluto da Luciano Nicolis. Uno dei più prestigios­i musei privati in Italia e aperto a varie forme di sperimenta­zione. Un museo «non museo» dove si possono ammirare circa 200 auto d’epoca, 120 biciclette, 105 moto, 100 volanti di Formula 1 e tanti piccoli veicoli. Se invece siete a Roma mentre i vostri compagni di viaggio visitano i Musei Vaticani dirigetevi senza alcun indugio al padiglione delle Carrozze, allestito nel 1973 per volere di Paolo VI conserva selle, carrozze, portantine e automobili usate dai vari pontefici e comprese la Citroën Lictoria C6, appositame­nte progettata; la Fiat Campagnola legata all’attentato subito da Giovanni Paolo II nel 1981 in Piazza San Pietro, e ben tre Papamobili: Land Rover, Toyota e Mercedes 230 GE), fino l’ultimo Maggiolino prodotto dalla Volkswagen in Messico nel 2003 e la Renault 4 regalata nel 2013 a Papa Francesco.Se poi vi trovate all’estero all’ora la proposta è quella di fare un salto in Germania al Museo Bmw, fondato nel 1973 e noto ai visitatori come «The Bowl», per la forma a «insalatier­a» dell’edificio che si trova a Monaco di Baviera nel quartier generale della casa automobili­stica; a Stoccarda invece si può fare un viaggio nel mondo e nella storia al Mercedes-Benz Classic.

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