Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il boom del porto Più crocieristi ma scendono meno
Estate record per i crocieristi (più 44,3%). Che restano a bordo
Il porto di Bari è in «overbooking». L’estate appena conclusa fa segnare numeri record per i passeggeri: più 10% da traghetti e più 44% da crociere.
Crociere e traghetti: il porto di Bari è in «overbooking». Ovvero, dopo una stagione estiva da record, si rischia di dover rifiutare le richieste di nuove compagnie che vogliono investire. Ma c’è anche un altro dato che fa riflettere: all’aumento dei crocieristi si associa un crollo di chi scende dalle navi per escursioni o visite in città. «Dobbiamo attivare subito iniziative per ampliare la ricettività delle imbarcazioni — spiega Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico Meridionale — perché il flussi dei passeggeri sono in forte aumento». E i dati sono chiari: nei primi otto mesi del 2017 (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) il numero dei viaggiatori dei traghetti è cresciuto del 10 per cento passando da 833.031 a 916.453 (nel picco estivo le destinazioni riguardano l’Albania 63%, la Grecia 27%, la Croazia 7% e il Montenegro 3%). Ancora più sostenuta è l’espansione del comparto crocieristico con un più 44,3%: 73.454 unità tra gennaio e agosto 2016 a fronte di 106.017 unità dello stesso periodo 2017. Nella stagione appena conclusa si sono registrati 170 accosti di navi da crociera, mentre il prossimo se ne prevedono 213 (in pratica il massimo possibile in assenza di adeguamenti). «Entro il prossimo mese di novembre — prosegue Patroni Griffi — sarà spostato il relitto del Norman Atlantic ormeggiato nel terminal crociere. È necessario più spazio. Infatti, la prossima stagione vedrà nel porto di Bari la sosta di tre navi contemporaneamente».
Peccato che la presenza di turisti spesso non sia valorizzata in termini di benefici economici per la città. Nei primi otto mesi del 2016 sono sbarcati per escursioni 193.828 turisti, mentre un anno dopo la cifra è crollata di ben 60 mila unità a 133.653. Uno «spreco» che l’amministrazione comunale (con il suo assessore al Turismo Silvio Maselli) dovrebbe tamponare al più presto. D’altronde, nei periodi più caldi, basta fare una passeggiata nelle vie del centro per comprendere come le «attrazioni» pro viaggiatori siano pressoché inesistenti: negozi chiusi e bar in servizio a scartamento ridotto. «Resistono» ai richiami di spiaggia e ombrelloni alcuni ristoranti. Del resto senza un’offerta di ampio respiro i turisti preferiscono farsi cullare dalle comodità (anche gratuite) offerte delle mega-navi.