Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Terra o mare, i piatti degli chef

Antonella Ricci: «Per antipasto una millefogli­e di pane e bietola selvatica» Nicola De Girolamo: «Metto in tavola spaghetti con le cicale ai tre pomodori»

- Michele De Feudis

Con l’autunno cambiano i colori della natura, le foglie degli alberi diventano rosse, arrivano i primi freddi e anche la cucina della Puglia si riallinea alla stagione, costruendo piatti sulle delizie del periodo, tra terra e mare.

Antonella Ricci, chef del Fornello da Ricci di Ceglie Messapica, tempio dei sapori con una stella Michelin da 25 anni e una tradizione di eccellenza che prospera da ben 51 anni, ci presenta un saggio di micro-cucina regionale, «legata al nostro territorio, tra Ostuni, Cisternino e la stessa Ceglie». «In questo periodo dell’anno abbiamo la melanzana piccola, gli ultimi fiori di zucca, le lumache, funghi cardoncell­i e i porcini silvani, la bietola selvatica cicoria a punta, i pomodori regina di Torre Canne e un po’ di tomboloni ramati a grappoli. Tornano nel menù anche il maiale e il coniglio».

La magia dello chef trasforma poi i frutti della terra pugliese in un originale menù: «Per antipasto - spiega Antonella Ricci, in cucina con Vinod Sookar - proponiamo una millefogli­e di pane e bietola selvatica con una vellutata di cavolfiori. Come primo ideale è la pasta fatta in casa, le “sagnapente” più spesse e rettangola­ri, con il baccalà e il pomodorino regina e la mollica di pane leggerment­e fritta con il prezzemolo. Il secondo? Galletto ruspante farcito o cotto nel sugo come si faceva una volta, o uno spiedo di angiolini, involtini piccolissi­mi con fesa di maiale, arrostiti su spiedo verticale, con all’interno pecorino, capperi, peperoncin­o e sedano fresco. Tutto accompagna­to dal primitivo “Papale” della cantina Varvaglion­e». Anche i dolci del Fornello da Ricci sono legati all’autunno: «Sforniamo i primi fichi mandorlati, presentati con un cono e una colata di cacao amaro».

Anche la cucina di mare cambia volto con la fine dell’estate. Nicola De Girolamo, titolare del ristorante “Il Sale” a Bari, in via Marchese di Montrone, descrive così le delizie di stagione preparate dallo chef Giovanni Liuzzi: «Chi apprezza la gastronomi­a marinara predilige creazioni legate ai prodotti tipici di questo periodo». Bando alle cozze, tornano sulla tavola i ricci e soprattutt­o gli “allievi”, particolar­i seppioline che si gustano crude. «Non possono mancare nella nostra proposta - aggiunge De Girolamo - le cicale e le triglie che, pescate dalle paranze, sono di piccole dimensione e per questo definite agostinell­e».

Se l’antipasto di mare può essere integrato anche con ostriche concave dei migliori allevament­i pugliesi, sono i primi piatti a esaltare la creatività dello chef: «Piatto dai sapori intensi è lo spaghetto con le cicale sfilettate ai tre pomodori: il sugo, infatti, è realizzato grazie alla contaminaz­ione tra il sapore del pomodoro al filo rosso, unito al giallo di Torre Canne e al cuore di bue di montagna».

Anche i ricci di mare si sposano con la pasta: «In questo caso si accompagna­no con lo spaghettin­o». La preparazio­ne: «Si prepara una padella con olio, aglio “messo e tolto” e un cucchiaio di polpa di riccio. In questo sugo si spadellano gli spaghetti, e si compone il piatto con polpa di riccio cruda».

I secondi hanno sempre al centro le triglie: «Un classico è la frittura di triglie di paranza, che possono anche essere presentate arrosto o al cartoccio, ricetta nella quale sono accompagna­te dal pomodoro ciliegino, dai capperi, dal prezzemolo, da un pizzico di sale e dall’olio extravergi­ne di oliva”. Capitolo a parte i vini: «Con i primi di mare si accompagna molto bene il bianco “Edda”, uno chardonnay di Feudi di San Marzano, e della stessa cantina viene “Tramari”, primitivo Igp, vinificato in rosato». Anche i dolci sono legati all’arrivo dell’autunno: «Si può terminare la degustazio­ne con una torta di noci, accompagna­ta da un rosolio di nocino», conclude De Girolamo.

Il Fornello da Ricci «In questo periodo abbiamo la melanzana piccola, fiori di zucca, lumache, funghi» Il Sale «Un classico è la frittura di triglie di paranza, presentate arrosto o al cartoccio»

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Antonella Ricci con Vinod Sookar in cucina. In basso, Nicola De Girolamo
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 ??  ?? La carne una specialità del «Fornello da Ricci» di Ceglie Messapica. A destra, gli spaghetti con le cicale di Nicola De Girolamo
La carne una specialità del «Fornello da Ricci» di Ceglie Messapica. A destra, gli spaghetti con le cicale di Nicola De Girolamo

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