Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Nel mondo delle castagne
Gite nei boschi, sagre, degustazioni: la Basilicata apre le sue «porte»: da Melfi a Lagonegro, dal Pollino alla Val d’Agri le opportunità per chi ama la natura
Riscoprire la civiltà contadina, riappropriarsi di una storia dal lignaggio greco, condividere un nobile frutto della terra tra borghi in festa che aprono al pubblico i favolosi ricettari dei piatti «poveri» di una volta: ogni autunno la Basilicata onora e incorona la castagna come regina propiziatoria nell’attesa dell’inverno. Dal Melfese al Lagonegrese, dal Pollino al parco della Val d’Agri, la gioiosa invasione di cercatori dei ricci delle castagne conquista boschi e terre tanto da spingere enti e associazioni del territorio a creare sempre più occasioni d’aggregazione e a riscoprire itinerari culturali per intercettare questo flusso autunnale di turismo di prossimità. Non è un caso, infatti, che negli ultimi anni in Lucania siano cresciute le escursioni nelle «castagnare», dove s’inoltrano scolaresche e famiglie guidate da «specialisti» di biodiversità, per conoscere la differenza che corre tra il marrone e la castagna, per imparare a determinare la qualità del frutto attraverso il numero dei semi contenuti nella buccia esterna, per riscoprire la magia del castagno, un tempo detto «l’albero del pane», per il suo determinante contributo all’economia della montagna. Se è vero che il sistema Italia sta puntando a scalare posizioni nell’economia mondiale del cibo con la valorizzazione di una cucina sana e a «chilometro zero» e la riscoperta dei prodotti tipici locali, c’è da dire che la Basilicata e l’intero Mezzogiorno s’inseriscono con autorevolezza in questo processo di rafforzamento del brand «food» pur senza ancora una programmazione sinergica e definita. Eppure, grazie alle iniziative di pro loco, associazioni e amministrazioni lungimiranti, la Lucania riesce ogni anno a superare ostacoli organizzativi e ad allestire il meritato trono a Sua Altezza Castagna, sia essa della casata «Varola» o «Munnaredda». Sulla magica mappa di paesi raccolti come scrigni su monti o in vallate, immersi in oasi naturali, custodi di monumenti e storie che meriterebbero la penna di Marquez, tracciamo un itinerario del gusto e della cucina rustica in tre tappe. Il 7 e 8 ottobre i sapori del primo autunno esplodono nel Parco Urbano delle Cantine di Rapolla, luogo arcadico nel Vulture, dove si tiene la Festa della Castagna. In un profumo selvatico di funghi e caldarroste, il percorso enogastronomico nel parco apre scenari da fiaba, in cui possibile alternare alle degustazioni la visione di spettacoli tra le suggestive grotte-cantine come quella di Fosso Tiglia e di via Monastero. A Melfi, invece, il 21 e 22 ottobre è tempo della Sagra della Varola, in cui viene celebrato il marroncino di Melfi, castagna molto ricercata per la produzione dei marrons-glacés che pare sia stata importata dalla Turchia dall’imperatore Federico II. Epicentro della festa il centro storico dove visitare i caratteristici stand con la forma dei tipici rifugi montani e conoscere le specialità del luogo come il castagnaccio melfitano, il gelato di marroni e la strabiliante pizza al marroncino.
Per gli amici della castagna e dei suoi mille derivati, il 21 22 e 29 ottobre si consiglia un passaggio a Trecchina. In un percorso di stand agroalimentari ed esposizioni d’artigianato locale, sarà possibile intraprendere un viaggio originale nell’eclettismo del frutto e provare, ad esempio, il miele e la birra di castagna. Sagra sconsigliata agli amanti della house music: si ballerà tra sapori e saperi antichi al ritmo memorabile degli organetti.
Appuntamenti
A Melfi il 21 e 22 ottobre è tempo della Sagra della Varola La festa nel centro storico, con gli stand E a Trecchina il miele e la birra di castagna