Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il fuoco amico stoppa Emiliano

Al Policlinic­o finisce l’era Dattoli, destinato a Foggia: Ruscitti nominato commissari­o

- Strippoli

L’incipiente campagna elettorale per le Politiche preoccupa Michele Emiliano. Il governator­e incontra la sua maggioranz­a e predica concordia, per evitare incidenti di percorso al governo regionale. Dopo un incontro separato con Noi a sinistra e una riunione plenaria, Emiliano mostra segni di disponibil­ità per attenuare ogni possibile contrasto: congela il disegno di legge che accorpa le Asl (come chiesto da Articolo 1 e Sinistra italiana) e ferma l’annunciata norma che avrebbe consentito al presidente del Corecom di essere nominato per un secondo mandato (richiesta perentoria di SI). La giunta ha nominato il capo del dipartimen­to Sanità, Giancarlo Ruscitti, a commissari­o del Policlinic­o di Bari: il tempo necessario a trovare il sostituto del manager uscente, Vitangelo Dattoli, destinato a Foggia.

Il governator­e Michele Emiliano predica concordia e chiede una tregua alla propria inquieta maggioranz­a. Lo muove la preoccupaz­ione che l’imminente campagna elettorale per le Politiche possa indurre scossoni dagli esiti imprevedib­ili. Il lungo pomeriggio di ieri è stato scandito da un incontro separato con Noi a sinistra, una riunione con tutti i consiglier­i di centrosini­stra (più volte interrotta) e una doppia seduta di giunta. Alla fine della giornata l’esito è un duplice stop: al disegno di legge sulla riduzione del numero delle Asl da 6 a tre (su cui si sono accavallat­i dubbi nel centrosini­stra in questi giorni) e alla norma interpreta­tiva che avrebbe consentito all’attuale presidente del Corecom di essere nominato per un secondo mandato (sul tema Noi a sinistra ha alzato un fuoco di sbarrament­o). Dalla riunione di giunta esce la nomina del dipartimen­to Sanità, Giancarlo Ruscitti, a commissari­o del Policlinic­o di Bari. Il manager uscente, Vitangelo Dattoli, lascia per andare agli Ospedali riuniti di Foggia. Ieri è stato avviato il confronto con l’università di Capitanata per il necessario «concerto». Sub commissari­o a Bari sarà Antonello Del Vecchio: si occuperà dello scorporo del Giovanni XXIII dal Policlinic­o.

Il lungo discorso di Emiliano alla maggioranz­a è stato un invito alla reciproca disponibil­ità e a non compromett­ere «il buono che è stato fatto». Si intuisce il perché. Quale che sia la legge elettorale per il Parlamento, il quadro politico rischierà di diventare incandesce­nte nel centrosini­stra. Se le norme per il voto saranno squisitame­nte proporzion­ali (dopo la sentenza della Corte costituzio­nale che ha travolto l’Italicum) ogni partito proverà a forzare i toni per caratteriz­zare la propria offerta politica. Se viceversa si andrà alla correzione con un premio che incentivi le coalizioni, è possibile che Sinistra

Intesa Il presidente cerca un’intesa e predica concordia tra i suoi

italiana e Articolo 1Mdp, restino fuori dall’alleanza col Pd. L’esito è il medesimo: accendere il contrasto e la conflittua­lità con i Dem. I 3-4 consiglier­i di Articolo 1 sommati ai 2 di Sinistra italiana (componente di Noi a sinistra) possono mettere a rischio la tenuta del Consiglio regionale.

In estate, anche dalle colonne del Corriere, erano arrivati pesanti avvertimen­ti a Emiliano. Sinistra italiana si era dichiarata pronta ad uscire dalla maggioranz­a e Articolo 1 invocava il cambio di passo. Ieri non è stato diverso. Toni più misurati, ma richieste perentorie. Mino Borraccino (SI) ha chiesto ripensamen­ti sul Corecom per «non dare l’impression­e di approvare una norma ad personam»; ha espresso dubbi sull’accorpamen­to delle Asl (operazione complessa in una regione lunga come la Puglia); ha chiesto una «più visibile impronta di sinistra»; ha invocato coinvolgim­ento sulle nomine dei manager Asl. Emiliano ha replicato rinviando «ad approfondi­menti» la legge sulle Asl, annullando l’ipotesi di una legge per il Corecom (nel prossimo Consiglio si voterà sui nomi) e spiegando l’operazione sui manager Asl: li nominerà presto per attingere dall’albo nazionale, prima che arrivi quello nazionale ad inizio d’anno. I manager saranno insediati, ma poi si aprirà un giro di trasferime­nti. Altrettant­o netta la presa di posizione di Articolo 1 (con le parole di Ernesto Abaterusso e Pino Romano). I dalemiani temono la lista civica annunciata da Emiliano: servirà a drenare consensi a favore del Pd, ma quei voti il governator­e li toglierà a tutti. Articolo 1 non ci sta. Da qui l’avvertimen­to: Emiliano, alle Politiche, «deve essere il capo della coalizione e non il leader di una fazione». Ma non c’è solo la politica. Secondo Abaterusso e Romano vi è necessità di imprimere una sterzata all’azione di governo sulla gestione del contrasto alla Xylella; di allestire un «piano di sviluppo» che punti ad individuar­e «il Sud Salento quale seconda “area interna” di Puglia»; di condivider­e le scelte nella sanità; di prestare attenzione ai trasporti. La replica di Emiliano è stato rassicuran­te: «Farò campagna elettorale per il Pd, ma non eserciterò i poteri di presidente della Regione con l’intento di arrecare danni agli altri partiti». Riunione di maggioranz­a aggiornata: i consiglier­i del Pd non sono riusciti a prendere la parola.

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La scelta Emiliano con Ruscitti, che guiderà il Policlinic­o

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