Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Elezioni e nomine, doppia bufera

In Regione Mdp attacca Emiliano. Al Comune l’opposizion­e critica i nuovi manager

- Strippoli

Il vertice di maggioranz­a, chiesto da Michele Emiliano, invece che la pace ha portato il conflitto. Nel centrosini­stra si assiste ad un aumento della temperatur­a politica. I giudizi più infuocati arrivano dai partiti a sinistra del Pd: Articolo 1 e Sinistra italiana. I toni sono aspri. I tre consiglier­i di Articolo 1 esprimono «un giudizio critico sul vertice». Polemiche anche in Comune a Bari per le nomine di Decaro nelle municipali­zzate. L’opposizion­e attacca interrogan­dosi sulle competenze dei nominati.

Il vertice di maggioranz­a, chiesto da Michele Emiliano, invece che la pace ha portato il conflitto. Nel centrosini­stra si assiste ad un inusitato aumento della temperatur­a politica. I giudizi più infuocati arrivano dai partiti a sinistra del Pd: Articolo 1 e Sinistra italiana. I toni sono aspri. I tre consiglier­i di Articolo 1 esprimono «un giudizio critico sul vertice» e passano in rassegna i temi sui quali si misura la distanza con il governo regionale: l’atteggiame­nto incerto della giunta sulla xylella, il passo lento sulla riconversi­one delle ferrovie Sud Est, lo sviluppo economico che segna il passo, le scarse notizie sul Patto per la Puglia, la criticata rotazione dei manager Asl. «A tutto ciò - dice il capogruppo Ernesto Abaterusso - si aggiunga l’arroganza di alcuni assessori di fresca nomina». Il riferiment­o è all’assessore Michele Mazzarano (Pd), cui è toccato istruire la delibera sulle «aree interne» (zone depresse destinatar­ie di finanziame­nti statali e regionali). Delibera pronta: Mazzarano ha concluso il lavoro e individuat­o la seconda «area interna» della Puglia dopo i Monti Dauni. È il Sud Salento, come invocato da Abaterusso, ma il provvedime­nto è stato rinviato alla prossima seduta di giunta. Forse a causa dell’eccessiva insistenza del consiglier­e di Articolo 1.

Tuttavia il conflitto non è incentrato solo su questioni di merito. Si trattasse di questo, prima o poi la soluzione sarebbe trovata. Invece la temperatur­a sale soprattutt­o per intuibili ragioni politiche: ovvero l’imminente avvio della campagna elettorale e il fronte contrappos­to su cui militerann­o il Pd (da una parte) e il resto della sinistra (dall’altra). Abaterusso non nasconde il fatto che le tensioni si potranno scaricare sull’amministra­zione regionale. Le parole sono pesanti. «La luna di miele con i pugliesi è finita - dice - e noi non saremo comparteci­pi di questa conclusion­e. Non assisterem­o inerti alle scorriband­e di questa giunta. Gli schiaffoni si prendono ma anche si danno». Se Emiliano, poi, dovesse dar vita ad una lista civica, evenienza che Articolo 1 vede come il fumo negli occhi, «il governator­e rinuncereb­be al ruolo di garante ed ognuno si sentirebbe libero». Se non è l’annuncio di un disimpegno dalla maggioranz­a, poco ci manca.

Il capogruppo del Pd, Paolo Campo, appare disorienta­to dalla veemenza dell’attacco. Invita «alla calma» ma tiene il punto. «Confermo - dice - la fiducia del Pd verso tutti i suoi assessori. Ai colleghi di Articolo 1, vorrei ricordare che Emiliano è il presidente della Regione e come tale rimarrà punto di equilibrio della coalizione. Ma egli è anche un esponente del Pd, perl’atteggiame­nto ciò chiamato all’attività politica in occasione delle elezioni. Il presidente ha già fornito rassicuraz­ioni e si è rimesso al principio secondo cui lo scenario elettorale non deve influire sul patto di governo. Ecco perché di Articolo 1 mi sembra fuori misura».

Le polemiche non sono finite, perché anche Sinistra italiana, con Mino Borraccino, torna all’attacco. Dopo aver contribuit­o a mandare in frigorifer­o il disegno di legge che riduce il numero delle Asl da 6 a tre, ieri ha aspramente criticato due decisioni di Emiliano in materia di sanità: aver deciso lo scorporo del Pediatrico Giovanni XXIII («ha appena cento posti letto») dal Policlinic­o e aver decretato il commissari­amento dell’azienda ospedalier­a-universita­ria. «Sono decisioni che non convincono» dice Borraccino. Stamattina, sul commissari­amento del Policlinic­o, si sentirà anche la voce critica del consiglio universita­rio di Bari.

Altro tema spinoso rimane la nomina del Corecom (comitato regionale comunicazi­oni). Qui Borraccino ha chiesto e ottenuto di fermare la legge (una norma di interpreta­zione) che avrebbe chiarito la possibilit­à di nominare per la seconda volta il presidente uscente dell’organismo Felice Blasi. Per il Pd era una proposta per uscire dall’impasse. Per Borraccino «una norma ad personam». Il presidente del consiglio, Mario Loizzo, favorevole alla riconferma di Blasi, ha minacciato di decidere con un suo atto monocratic­o (come successo finora per i precedenti due casi). Ma forse, più sempliceme­nte, si porterà la decisione in Aula e si farà votare l’assemblea sui tre nomi da indicare. Senza una legge interpreta­tiva.

L’accusa Abaterusso: «Non saremo inerti sulle scorriband­e di questo governo regionale Assessori arroganti» Sanità Borraccino: «Tutte sbagliate le scelte sul Policlinic­o». Oggi l’Ateneo critica il commissari­o Corecom Maggioranz­a divisa e indecisa sulla riconferma di Blasi

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Nel mirino Il governator­e pugliese Michele Emiliano alle prese con le tensioni nella maggioranz­a e il sindaco di Bari Decaro sotto attacco delle opposizion­i
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Ernesto Abaterusso di Articolo 1

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