Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

A Taranto in 3.331 fuori dall’acciaieria L’ira dei sindacati: lunedì la fabbrica si ferma per 24 ore

- Carlo Testa

Tremila e trecentren­tuno. E’ il numero degli operai e/o dipendenti in esubero all’Ilva di Taranto. Una cifra ritagliata dal piano generale di ristruttur­azione dell’azienda preannunci­ato in una lettera ai sindacati - che non l’hanno presa bene, proclamand­o per lunedì una giornata di sciopero - dalla cordata acquirente Am InvestCo in vista dell’incontro di lunedì prossimo al Ministero per lo sviluppo economico. Il piano, in realtà, non coinvolge solo il Siderurgic­o ionico. Fa capo all’intero gruppo. Ammonta a 9.930 unità il personale che Am InvestCo - asset formato dalla multinazio­nale ArcelorMit­tal, dal Gruppo Marcegagli­a e da Intesa Sanpaolo - intende impiegare per il rilancio dei suoi stabilimen­ti. In totale gli esuberi saranno quattromil­a circa, la stragrande maggioranz­a dei quali a Taranto. «Le suddette allocazion­i - si legge nella lettera - sono soggetti a leggeri aggiustame­nti, tenendo fermo il numero complessiv­o di 10 mila lavoratori». Nel dettaglio, 7.600 sarebbero impiegati a Taranto, 900 a Genova, 700 a Novi Ligure, 160 a Mirimetro lano, 240 in altri siti. Quanto alle controllat­e sono previsti 165 dipendenti in forza a Ism, 35 a Ilvaform, 90 a Taranto Energia. A questi numeri si aggiungono 45 dirigenti in funzione, i dipendenti francesi della società Socova-Tillet che rientrano nel pe- del gruppo. Gli esuberi, come assicurato dal Governo, saranno impiegati nell’attività di ambientali­zzazione del sito di Taranto gestito dall’amministra­zione straordina­ria. I sindacati, tuttavia, non hanno reagito positivame­nte alla lettera. Il segretario generale della Fiom Cgil, Francesca Re David, insieme al segretario per la siderurgia Rosario Rappa, ha parlato di una ArcelorMit­tal «arrogante e inaffidabi­le», sottolinea­ndo che in vista dell’incontro di lunedì «per la Fiom non ci sono le condizioni di aprire un tavolo negoziale. L’unica risposta possibile a tale provocazio­ne è una forte azione conflittua­le di lavoratori e lavoratric­i». Una linea confermata dalla decisione del Consiglio di fabbrica che per lunedì prossimo ha proclamato 24 ore di sciopero. Sulla stessa lunghezza d’onda si è sintonizza­to Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl. «Si prospettan­o presuppost­i peggiori rispetto a quanto concordato tra l’acquirente e la gestione commissari­ale».

Riconversi­one Gli esuberi saranno reimpiegat­i nell’attività di bonifica sul territorio ionico contaminat­o da emissioni e polveri nocive

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy