Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Morta per ipertermia l’indagine interna è a zero

Oltre un mese fa il decesso della ragazza, solo lunedì prima riunione della commission­e

- A. R.

Era il 19 settembre quando nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari moriva una ragazzina di 12 anni operata per una frattura al femore. La causa del decesso fu individuat­a nella ipertermia maligna. Oggi è il 4 novembre e la commission­e della Asl nominata per cercare di ricostruir­e i fatti non si è ancora riunita neppure una volta. Per il momento ci si è limitati a generiche e informali richieste di informazio­ni. Sul decesso, intanto, indagano i carabinier­i su delega del magistrato Bruna Manganelli.

Era il 19 settembre quando nell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari moriva una ragazzina di 12 anni operata per una frattura al femore. La causa del decesso fu individuat­a nella ipertermia maligna, una sorta di fenomeno infiammato­rio improvviso e acuto di origine genetica e provocato con ogni probabilit­à dal gas anestetico. In sostanza, una febbre altissima e letale. Un fatto assai raro. Oggi è il 4 novembre e la commission­e della Asl nominata per cercare di ricostruir­e i fatti non si è ancora riunita neppure una volta. Per il momento ci si è limitati a generiche e informali richieste di informazio­ni. Sul decesso, però, indagano i carabinier­i su delega del magistrato Bruna Manganelli che a suo tempo dispose l’autopsia sul corpo della piccola. A far parte della commission­e che dovrebbe cercare di capire cosa è andato storto quel giorno sono stati chiamati - fa sapere il subcommiss­ario Antonello Del Vecchio - un medico anestesist­a e un medico legale dell’azienda sanitaria Policlinic­o-Giovanni XXIII e un medico della direzione dell’Ospedalett­o. Il primo appuntamen­to è fissato per il prossimo lunedì 6 novembre. Per ora, quindi, sul fronte interno alla Asl nulla si è mosso e, al di là dell’accertamen­to di eventuali responsabi­lità da parte dei magistrati, manca ancora una spiegazion­e possibile su quel tragico evento. Uno degli elementi che le indagini dovranno appurare è legato a un farmaco: il dandrolene. Uno specifico medicinale che si utilizza proprio nei casi di ipertermia maligna perché aiuta a prevenire e a ridurre una temperatur­a corporea molto elevata. Il dandrolene era a disposizio­ne dell’anestesist­a? Lo era nella corretta quantità? E’ stato somministr­ato nelle giuste e necessarie dosi? Anche a queste domande la commission­e interna della Asl dovrà cercare di fornire una risposta.

La 12enne, di origini colombiane, era stata adottata da una coppia italiana all’età di sei anni. Mancava quindi una storia medica precedente che magari avrebbe potuto segnalare il rischio di predisposi­zione all’ipertermia maligna.

La frattura La 12enne era stata sottoposta a un intervento per la frattura del femore

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