Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sfatare il tabù esterno
Il Bari è chiamato a una grande prova a Salerno per dimostrare di aver imparato a vincere anche fuori casa
Gemelle diverse. Bari e Salernitana arrivano alla partita di oggi con la stessa classifica, ma differenti modalità. Solida, concreta ma con pochi colpi di coda la squadra di Bollini. Scoppiettante, esuberante ma talvolta autolesionista quella di Grosso. Il che, tradotto in numeri, fa 19 punti ciascuno, costellati però da cammini agli antipodi. Per il Bari sono quasi tutte vittorie (sei) e sconfitte (cinque), con un solo pareggio. Per la Salernitana sono essenzialmente pareggi (sette, record nel campionato attuale), con una sconfitta e quattro successi.
Sarà per questo che la gara odierna viene vista come un possibile punto di svolta in casa biancorossa. La vittoria esterna, infatti, assume oggi le sembianze del supplizio di Tantalo: più il Bari vi si avvicina, più l’oggetto del desiderio si allontana. Sarà altresì per questo che in casa granata si vuole fortemente capire a cosa possa puntare un gruppo che negli ultimi anni è vissuto sull’onda di pochi alti e troppi bassi. Tutto ciò in una gara che i tifosi vivono come l’evento dell’anno: tifoserie sorelle, feste sugli spalti, curva ospiti esaurita, sostenitori che si siedono senza problemi anche nei settori riservati ai padroni di casa.
Grosso cerca di estraniarsi dal contorno e bada come sempre alla sostanza. A dire il vero, stavolta concede uno strappo alla regola, citando sette titolari sicuri: Micai, Marrone, Gyomber, Tello, Petriccione, Galano e Improta. Niente di sorprendente, intendiamoci. Ognuno di loro, per motivi diversi, era prevedibilmente titolare, con la novità Marrone, rispetto al match con l’Ascoli, per via del recupero dell’ex Juventus dalla contrattura all’adduttore.
Gli altri quattro posti sono in bilico. Capradossi e Cassani competono per una maglia in difesa, Fiamozzi e Morleo hanno qualche ora per convincere il tecnico. Busellato è insidiato da Salzano, ma occhio al Brienza spumeggiante visto con l’Ascoli. Dulcis in fundo il centravanti. Sarà Floro Flores, voglioso di conferme dopo la prima rete stagionale, o Cissè, smanioso di tornare a timbrare il cartellino dopo la doppietta con la Ternana?
«Ci saranno scelte da fare – commenta Grosso – ma tutti saranno determinanti, e prima o poi ognuno avrà la sua chance. Bomber che segna non si cambia? Fino a un certo punto. Fare gol è importante, ma sono altrettanto contento delle prestazioni di chi non è andato ancora a segno». Parole da guida autorevole, di chi non vuole generare verbalmente gerarchie, ma semplicemente assegnare priorità dettate dai fatti.
Nessuno ha da sedersi, dunque, tutti devono lottare per guadagnarsi il posto o per conservarlo. Chiamasi pressione positiva. «Anche e soprattutto dopo le vittorie – prosegue Grosso – cerco di metterla ai ragazzi. Occorre sapersi godere i successi, ma avendo paura delle sconfitte». Figurarsi se l’incubo del ko rischia di trasformarsi in dannata abitudine, come accade per le trasferte. Un successo esterno è invocato come l’acqua nel deserto. Lo vuole la squadra, lo chiedono i tifosi.
«Dobbiamo essere in grado di agire – dice ancora Grosso – e non di reagire. Vogliamo determinare le partite da subito, senza spianare la strada agli avversari».
Per sfatare il tabù esterno il tecnico romano potrà approfittare della situazione di totale emergenza degli avversari. Bollini è praticamente senza difesa, stanti gli infortuni di Bernardini, Schiavi, Tuia e la presenza fortemente a rischio di Vitale, al punto che l’ex Minala, nel peggiore dei casi, potrebbe addirittura essere schierato nel reparto arretrato. Per il resto non ci sarà Sprocati, anche lui infortunato, mentre puramente tecnica sarebbe la scelta di lasciare in panchina l’altro grande ex, Rosina. In casa Bari l’ex di lusso è Improta, lo scorso anno faticatore di centrocampo a differenza di quanto accade in questa stagione, che lo vede cecchino quasi infallibile. Poi Busellato, che nella passata annata giocò proprio a Salerno. Partite nella partita, per rendere tutto affascinante e imprevedibile. Come si conviene a due gemelle diverse.
Le due squadre hanno gli stessi punti, 19, ma raccolti in modo diverso Per i pugliesi sei vittorie e un pareggio, per i campani i pareggi sono sette Grosso Bomber che segna non si cambia? Fino a un certo punto. Fare gol è importante, ma sono altrettanto contento delle prestazioni di chi non è andato ancora a segno