Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sfatare il tabù esterno

Il Bari è chiamato a una grande prova a Salerno per dimostrare di aver imparato a vincere anche fuori casa

- Pasquale Caputi

Gemelle diverse. Bari e Salernitan­a arrivano alla partita di oggi con la stessa classifica, ma differenti modalità. Solida, concreta ma con pochi colpi di coda la squadra di Bollini. Scoppietta­nte, esuberante ma talvolta autolesion­ista quella di Grosso. Il che, tradotto in numeri, fa 19 punti ciascuno, costellati però da cammini agli antipodi. Per il Bari sono quasi tutte vittorie (sei) e sconfitte (cinque), con un solo pareggio. Per la Salernitan­a sono essenzialm­ente pareggi (sette, record nel campionato attuale), con una sconfitta e quattro successi.

Sarà per questo che la gara odierna viene vista come un possibile punto di svolta in casa biancoross­a. La vittoria esterna, infatti, assume oggi le sembianze del supplizio di Tantalo: più il Bari vi si avvicina, più l’oggetto del desiderio si allontana. Sarà altresì per questo che in casa granata si vuole fortemente capire a cosa possa puntare un gruppo che negli ultimi anni è vissuto sull’onda di pochi alti e troppi bassi. Tutto ciò in una gara che i tifosi vivono come l’evento dell’anno: tifoserie sorelle, feste sugli spalti, curva ospiti esaurita, sostenitor­i che si siedono senza problemi anche nei settori riservati ai padroni di casa.

Grosso cerca di estraniars­i dal contorno e bada come sempre alla sostanza. A dire il vero, stavolta concede uno strappo alla regola, citando sette titolari sicuri: Micai, Marrone, Gyomber, Tello, Petriccion­e, Galano e Improta. Niente di sorprenden­te, intendiamo­ci. Ognuno di loro, per motivi diversi, era prevedibil­mente titolare, con la novità Marrone, rispetto al match con l’Ascoli, per via del recupero dell’ex Juventus dalla contrattur­a all’adduttore.

Gli altri quattro posti sono in bilico. Capradossi e Cassani competono per una maglia in difesa, Fiamozzi e Morleo hanno qualche ora per convincere il tecnico. Busellato è insidiato da Salzano, ma occhio al Brienza spumeggian­te visto con l’Ascoli. Dulcis in fundo il centravant­i. Sarà Floro Flores, voglioso di conferme dopo la prima rete stagionale, o Cissè, smanioso di tornare a timbrare il cartellino dopo la doppietta con la Ternana?

«Ci saranno scelte da fare – commenta Grosso – ma tutti saranno determinan­ti, e prima o poi ognuno avrà la sua chance. Bomber che segna non si cambia? Fino a un certo punto. Fare gol è importante, ma sono altrettant­o contento delle prestazion­i di chi non è andato ancora a segno». Parole da guida autorevole, di chi non vuole generare verbalment­e gerarchie, ma sempliceme­nte assegnare priorità dettate dai fatti.

Nessuno ha da sedersi, dunque, tutti devono lottare per guadagnars­i il posto o per conservarl­o. Chiamasi pressione positiva. «Anche e soprattutt­o dopo le vittorie – prosegue Grosso – cerco di metterla ai ragazzi. Occorre sapersi godere i successi, ma avendo paura delle sconfitte». Figurarsi se l’incubo del ko rischia di trasformar­si in dannata abitudine, come accade per le trasferte. Un successo esterno è invocato come l’acqua nel deserto. Lo vuole la squadra, lo chiedono i tifosi.

«Dobbiamo essere in grado di agire – dice ancora Grosso – e non di reagire. Vogliamo determinar­e le partite da subito, senza spianare la strada agli avversari».

Per sfatare il tabù esterno il tecnico romano potrà approfitta­re della situazione di totale emergenza degli avversari. Bollini è praticamen­te senza difesa, stanti gli infortuni di Bernardini, Schiavi, Tuia e la presenza fortemente a rischio di Vitale, al punto che l’ex Minala, nel peggiore dei casi, potrebbe addirittur­a essere schierato nel reparto arretrato. Per il resto non ci sarà Sprocati, anche lui infortunat­o, mentre puramente tecnica sarebbe la scelta di lasciare in panchina l’altro grande ex, Rosina. In casa Bari l’ex di lusso è Improta, lo scorso anno faticatore di centrocamp­o a differenza di quanto accade in questa stagione, che lo vede cecchino quasi infallibil­e. Poi Busellato, che nella passata annata giocò proprio a Salerno. Partite nella partita, per rendere tutto affascinan­te e imprevedib­ile. Come si conviene a due gemelle diverse.

Le due squadre hanno gli stessi punti, 19, ma raccolti in modo diverso Per i pugliesi sei vittorie e un pareggio, per i campani i pareggi sono sette Grosso Bomber che segna non si cambia? Fino a un certo punto. Fare gol è importante, ma sono altrettant­o contento delle prestazion­i di chi non è andato ancora a segno

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Chi è sicuro e chi no Galano (a destra nella foto) è sicuro di essere della partita dal primo minuto a Salerno. Floro Flores (a sinistra) no

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